Nel silenzio fra un ponte e l’altro il 24 aprile sul sito del Mase – Ministero dell’Ambiente, sezione di assoggettabilità a Via sono state pubblicate le integrazioni dell’Autorità Portuale del Mar Ligure Orientale in risposta a quanto richiesto da sotto commissione relativamente al prolungamento della banchina Taliercio. Sono tutte? Non si sa, tuttora è scritto in attesa di integrazione atti. Come si ricorderà, dice Orietta Colacicco, Presidente dei Paladini Apuoversiliesi. Molto articolata era la relazione dell’avvocato Brambilla che è il coordinatore della Sotto Commissione VIA , e leggendo i numerosi documenti pubblicati non sembra che siano così esaustivi. Infatti molti sono gli stessi documenti precedentemente pubblicati e ritenuti carenti, ove in rosso sono state inseriti alcuni pochi elementi di specifica.
Poi i ci sono dei documenti nuovi elaborati per la richiesta esplicita sotto commissione come quelli su Popolazione e salute umana, sul rapporto ambientale, in risposta alle richieste dell’Arpa e della Regione, con focus sul tipo di materiale usato, la cantierizzazione, le discariche, l’inquinamento acustico, atmosferico, delle acque. Tutto bene? No si conferma che ci sarà inquinamento, limitato, ma ci sarà. Poi c’è il tema del traffico,, sono previsti 2 camion all’ora con limitata emissione di PM10 sia all’esterno del cantiere, sia all’interno.
E stiamo parlando di un piccolo cantiere, figuriamoci che cosa succederebbe per la realizzazione infausta dell’ampliamento del porto di 140.000 mq! Il faro da 25 metri secondo l’ autorità portuale non creerà problemi perché sI é lontani dalla terra ferma e comunque verrà acceso solo all’occorrenza. C’è un mistero. I tempi di risposta per AP erano solo 20 giorni, cioè il 26 Febbraio certo il Ministero ha preso i suoi tempi, ma i documenti sono stati inviati il 1 Aprile il e pubblicati il 24 Aprile . Probabilmente è stata accordata una proroga di cui noi non siamo a conoscenza, né conosciamo i termini entro i quali dovranno eventualmente consegnare altri elaborati. Sostanzialmente AP ha inviato ed è pubblicato il famoso parere Affare 115 2021 del Consiglio Superiore di Lavori Pubblici, a cui si rifarebbe tutto il progetto per dire appunto che era tutto positivo. Peccato che sia lo stesso parere, che i Paladini avevano già richiesto al Consiglio con accesso civico generalizzato. Un parere che non è approvazione, perché pone condizioni, la più importante delle quali è il passaggio sulla manovra e sulla lunghezza delle navi che potranno entrare nel porto di Carrara, non superiori per le navi d crociera a 285 metri!
E c’è un’altra incongruenza più volte richiamata, che ci dovrebbero spiegare. Non si capisce perché ancora insistono nel dire anche che il progetto non ha lo scopo di aumentare il traffico delle navi, quando l’obiettivo è quello di far entrare una nave da crociera da 285 metri, mentre alla Taliercio è già in ormeggio una nave da 320 metri. Per fortuna il parere dice che questo non è possibile e riduce la lunghezza a 285 mettri anche per la nave in ormeggio, comunque è evidente che durante i 10 mesi della realizzazione ci saranno disagi a non finire per i residenti a Marina di Carrara e non solo, come è chiaro ed ammesso che un po’ di inquinamento ci sarà, sia acustico, che atmosferico, che dell’acqua di mare. Limitato e mitigato da accorgimenti tecnici é scritto. Poi ci sono i tempi di realizzazione. La commissione aveva chiesto di identificare i progetti previsti in porto per verificare le interferenze con questo cantiere. In essere sono Riqualificazione waterfront ambiti 1 e 2 (foce T.Carrione), progetto in corso, con fine lavori prevista per dicembre 2025, Verticalizzazione del molo sottoflutto, progetto in corso,con fine lavori prevista per luglio 2025, Dragaggi di mantenimento, progetto futuro, fine lavori prevista per marzo 2026.
In funzione di ciò il prolungamento comunque dovrebbe partire ad Aprile 2026. E’ chiaro, ma non è evidenziato, conclude Colacicco, che con tutte le mitigazioni indicate ci sarà un aumento dei costi rispetto ai 9 milioni previsti. Ora deciderà la commissione esaminando i documenti se il progetto può essere realizzato così come é, o se bisogna passare a Via.
Quanto alla situazione della salute della popolazione, per cui l’apposita relazione sottolinea che il progetto non avrà influenza , non siamo in grado al momento di valutare e chiederemo a qualche medico o nostro socio o a noi vicino di esaminarla. Il rischio idrogeologico sempre per l’ubicazione dell’opera.
I Paladini intanto sono vigili e aspettano il famoso parere del consiglio superiore dei lavori pubblici sul progetto di ampliamento del porto, che indiscutibilmente porterà enormi disagi e certamente produrrà erosione. Ora se per un lavoro da 9 milioni come sarebbe il prolungamento della Taliercio, realizzabili in 10 mesi, sappiamo che ci saranno disagi sversamenti in mare, inquinamento, traffico, figuriamoci per un’opera da 140.000 mq e una spesa di 476 Milioni che tipo di inquinamento ci può essere e che tipo di traffico anche durante la cantierizzazione, che prenderà anni, un vero disastro in un territorio che ha spazi ridotti.