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Scritto da Redazione
Cronaca
03 Dicembre 2020

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Concorso in spaccio di sostanze stupefacenti sono i reati contestati a due persone arrestate questa mattina dai carabinieri di Massarosa che, a conclusione di una articolata attività d’indagine, li hanno individuati quali responsabili di aver acquistato e detenuto illecitamente con finalità di spaccio eroina cedendola ripetutamente a numerosi acquirenti della Versilia.

Gli arrestati sono Hosni Talbi, classe ’90, tunisino e Bruno D’André, classe ’77, viareggino, entrambi già noti alle forze di polizia.

Le indagini sono partite nella primavera del 2019 quando i carabinieri, nel corso di alcuni servizi antidroga, hanno accertato che i due soggetti gestivano un’attività di spaccio in località Pioppogatto a Massarosa.

I militari dell’Arma infatti, attraverso numerosi servizi di appostamento, sono riusciti a documentare l’attività illecita dei due soggetti che quasi quotidianamente raggiungevano la zona appartata in località Pioppogatto ove attendevano ed incontravano i numerosi acquirenti provenienti da tutta la Versilia.

Le indagini hanno anche consentito di delineare il modus operandi dei due pusher che concentravano l’attività di spaccio nel giro di 30/50 minuti in luoghi isolati come quello di località Pioppogatto, che di frequente cambiavano per eludere eventuali controlli delle forze di polizia, ed agivano in piena sinergia dividendosi i compiti tra le cessioni delle dosi ed il ritiro dei soldi.

Nel corso dell’attività investigativa, oltre a raccogliere gli elementi di reità a carico dei due, i carabinieri hanno identificato oltre una ventina di acquirenti che sono stati segnalati alle competenti prefetture quali assuntori di sostanze stupefacenti e hanno sequestrato circa 200 grammi di eroina.

Questa mattina i carabinieri hanno fatto scattare il blitz e hanno rintracciato i due spacciatori presso le rispettive abitazioni arrestandoli in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.i.P. del Tribunale di Lucca, su richiesta del sostituto procuratore titolare dell’indagine, che hanno pienamente condiviso le risultanze investigative fornite dai carabinieri della stazione di Massarosa.
I due sono stati quindi associati al carcere S. Giorgio a Lucca.

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