Non va giù a molti la scelta dell'amministrazione Del Ghingaro di aver votato la mozione che vede passare il tracciato della ciclopista Tirrenica dalla Lecciona; e così il coordinamento nato sull'impulso di tale dissenso, dal nome emblematico “La Lecciona non si tocca”, con la partecipazione delle associazioni e dei comitati ambientalisti della Versilia, analizza e confuta le ragioni paventate in sede decisionale.
“La scelta del passaggio retrodunale dalla Lecciona – scrive il coordinamento – si fonda su argomentazioni pretestuose e false, fra le quali quella di uno stradello già pronto all'uso senza dover ampliare le dimensioni: questo risulta incongruo, in quanto abbiamo misurato la larghezza bidirezionale che non raggiunge assolutamente in 3 metri, attestandosi solo a 2,20 metri”.
Prosegue l'analisi meticolosa, sottolineando come gli scavi di più di 30 centimetri andranno ad impattare sull'ecosistema in maniera invasiva, con l'aggravante di aumentare la presenza antropica in una zona riconosciuta ufficialmente come “riserva”.
Andando poi a soffermarsi sull'alternativa proposta da chi sostiene anche tale coordinamento, ovverosia il passaggio dal Viale dei Tigli, si evidenziano vari punti non corrispondenti al vero portati a discredito di tale tesi: “ Non è circoscrivibile alla scelta del passaggio della ciclovia il problema dell'abbattimento di svariati alberi sul Viale, che comunque rischiano di arrecare danno all'incolumità quotidiana dei cittadini; così come è da considerare il fatto che gli alberi pericolosi sono presenti anche sul sentiero eletto come passaggio”.
Inoltre si fa presente come esista già un tracciato ciclabile sul Viale dei Tigli, riconosciuto ufficialmente dal regolamento urbanistico e dalla FIAB, e segnaalato da cartelli stradali; senza considerare il fatto che moltissime strutture ricettive affacciano su tale Viale, garantendo un maggiore indotto turistico qualora venissero collegate dalla ciclopista in questione.
In conclusione, con tale comunicato, il coordinamento “La Lecciona non si tocca” rivendica un'attenzione sulla vicenda che pare essere stata bypassata con troppa fretta in sede decisionale, senza prendere troppo seriamente in considerazione un'argomentazione degna come quella proposta dalle opposizioni, che pur essendo in minoranza in consiglio non lo sono come voce popolare.
Marco Murri