Un altro pezzo di Carnevale se ne va. Ci ha lasciato questa mattina Franco Malfatti, maestro della cartapesta e colonna portante del Carnevale di Viareggio. Un infarto se l'è portato via a soli 56 anni, lasciando un vuoto che sarà difficilmente colmabile tra gli hangar della Cittadella.
Era cresciuto sotto la supervisione dell'immenso Sergio Baroni, con cui collaborò a partire dal 1982. Tre anni dopo, dopo aver frequentato la scuola della cartapesta, decise di mettersi in proprio, presentando la sua prima maschera isolata, "I lupi di mare". Nella sua carriera pluridecennale ha regalato ai viali a mare grandi capolavori, uno su tutti "Sortilegio", carro che fece innamorare tutti con la sua bellissima torre double-faces, con il quale vinse la prima categoria nel 2008. Ma ricordiamo anche "Alta tensione" del 1999, opera con la quale denunciava la pena di morte attraverso una gigantesca sedia elettrica, e "Le rovine d'Italia" del 2001, che coincise con la sua prima vittoria tra i carri grandi.
Attualmente militava in seconda categoria, tenendosi però stretta la consapevolezza di essere uno dei veterani dell'arte viareggina. La sua dedizione per il carnevale era nota a tutti. Se passavi in Cittadella qualche giorno prima del corso inaugurale, per tutti era una corsa contro il tempo, ma non per lui: lo vedevi ritoccare qualche dettaglio qua e là, ma aveva già finito la sua opera, che era sempre fedelissima al bozzetto.
Uno stile unico, particolare, riconoscibile. I tratti fumettistici, quasi cartooneschi, erano capaci di far passare messaggi profondi e assolutamente attuali, che gli valsero la nomea di carrista-filosofo. Quelle facce buffe, divertenti, installate in una costruzione transgenerazionale, straordinariamente semplice e complessa allo stesso tempo, che toccava temi delicati presentandoli sui viali a mare nel modo meno pesante possibile. Mancherà a tutti Franco, animo nobile e sensibile, artista unico nel suo genere, vero maestro della cartapesta che tanto avrebbe potuto insegnare ai più piccoli.
La presidente della Fondazione Carnevale Marialina Marcucci ha voluto stringersi intorno alla grande famiglia dei carristi. "Un grande per la Fondazione e per voi tutti compagni e amici di una vita. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile per i suoi cari, per i suoi amici e compagni di sempre, ma anche per chi come me ha solo potuto sfiorare la sua umanità gentile".