Sara D'Ambrosio sono passati cinque anni dall'ultima intervista e, ad essere onesti, le portò bene visto che, poi, è stata eletta sindaco. A parte le battute la troviamo dimagrita, almeno dieci chili secondo noi, e in perfetta forma.
Sì, cinque anni fa portò bene quella intervista, speriamo che sia così anche questa volta. Mi sono messa a dieta e ho chiuso la bocca e mi sono preparata per il tour porta a porta e casa per casa che stiamo facendo in questo mese di campagna elettorale. A parte le battute per salute avevo bisogno di perdere peso.
Sia sincera: perché uno che l'ha votata cinque anni fa ora dovrebbe votarla un'altra volta?
Cinque anni fa chi mi ha votato voleva cambiamento. Oggi chi mi voterà sa, perché è un fatto, che Altopascio è cambiata. Altopascio è un paese vivo, più bello, più curato, un paese che è tornato al centro di un dibattito politico con gli altri comuni del circondario...
Che, guarda caso, sono tutti o quasi a guida rossa.
Si, ma non tutti. Ho ottimi rapporti con il comune di Montecarlo e con il sindaco Federico Carrara e con il sindaco di Chiesina Uzzanese, con il vicesindaco di Pescia e altri ancora. Si dialoga con tutti, prima no. Oggi gli argomenti sono altri rispetto a cinque anni fa, oggi si parla di portare a termine gli investimenti iniziati, continuare a prendersi cura delle piccole cose che fanno la differenza nella vita quotidiana, in poche parole a rendere Altopascio ancora più bella.
Allora giriamo la frittata: perché chi non l'ha votata cinque anni fa dovrebbe, invece, cambiare idea proprio ora?
Perché cinque anni fa in molti non mi conoscevano mentre oggi mi presento consapevole di aver svolto cinque anni di lavoro al servizio della gente e che ho dato risposte a problemi storici che questo paese non aveva mai affrontato e risolto.
A questo punto siamo incuriositi: quali sarebbero queste risposte concrete date a problemi che non erano mai stati affrontati e risolti da, tanto per non fare nomi, da Maurizio Marchetti, nuovamente candidato a sindaco sul fronte opposto?
Sei milioni di euro per la nuova scuola media nel centro di Altopascio; un milione e 900 mila euro per la nuova scuola primaria di Badia Pozzeveri, tre milioni e mezzo per un palazzetto dello sport e altri 500 mila euro per la nuova isola ecologica. I soldi sono già nelle nostre disponibilità e mancano soltanto le gare di appalto. Cose già fatte la grande rotatoria a Carbonata a Badia Pozzeveri, messa in sicurezza di altri incroci come in località Turchetto, realizzazione di marciapiedi in zone molto abitate e in zone di confine, estensione della pubblica illuminazione nelle frazioni e nelle zone di periferia, un rapporto corretto di collaborazione con altri enti tipo Acque spa che ha permesso di portare ad Altopascio investimenti per più di un milione di euro per nuovi acquedotti per la frazione di Spianate ma non solo. Tanto per dirle, fino al mio avvento fare la doccia a Spianate era una impresa.
C'è chi dice che, in realtà, molti sono stati i progetti e gli annunci, ma ancora, di edificato c'è ben poco rispetto a quello che lei ha appena citato. In cinque anni tirare su qualcosa non dovrebbe essere impossibile.
Quando siamo arrivati, nei cassetti delle scrivanie c'erano tanti problemi e nessuna soluzione. Abbiamo dovuto fare progetti, partecipare ai bandi per ottenere i fondi e portare avanti l'iter procedurale. Questo è il motivo per cui le grandi opere, in Italia, ci mettono molto a vedere l'apertura dei cantieri. Se, poi, Marchetti avesse fatto quello che ho fatto io, probabilmente noi avremmo soltanto dovuto portare a termine progetti in stato di avanzamento. Invece non c'era nulla, buio assoluto.
Marchetti strombazza che ad Altopascio manca la percezione della sicurezza e, effettivamente, le cronache degli ultimi tempi sembrano dargli ragione.
Detto da lui che ha portato il paese ad essere considerato il Bronx della provincia di Lucca mi fa, purtroppo, sorridere. Abbiamo lavorato tutti insieme, i commercianti, le associazioni del territorio non solo di volontariato, ma anche sportive, per cambiare la reputazione del paese. Abbiamo, nel campo di sicurezza stretta, con 150 mila euro cambiato tutto il sistema di videosorveglianza che non funzionava più da anni e abbiamo aggiunto nuove videocamere e anche il controllo di tutti gli accessi del territorio. Mi si accusa di aver decimato il comando della polizia municipale. Ricordo che Marchetti aveva l'auto blu guidata dal comandante della municipale. Oggi, invece, il comandante fa cose molto più importanti e non è con tre vigili in più che, tra l'altro, abbiamo fatto ora la procedura di mobilità e vengono assunti nuovi agenti, si risolvono problemi storici di un territorio di confine. Lo si fa con investimento nella sicurezza, con una collaborazione costante con i carabinieri e le altre forze di polizia che oggi esiste e rendendo vivo il paese. Se il paese è spento e non ha nessuno in giro, è tendenzialmente frequnetato dalle persone sbagliate.
Nel 2016 lei era una 'bimba' elettoralmente parlando, ed aveva un 'tutor' di spessore come Marco Remaschi. Oggi corre 'da sola'. Paura?
No. Marco è un amico, oggi è un sindaco e in questi anni abbiamo lavorato bene e molto con lui e con tutti gli altri sindaci. Non corro sola anzi, corro con una squadra di persone che, in parte non è rappresentata dai partiti e, dall'altro lato, con il Pd che mi sostiene e Europa Verde con i Socialisti. L'unico obiettivo che abbiamo è di metterci al servizio di questo paese.
Ma lei, dopo che Remaschi era stato silurato da Andrea Marcucci alle regionali, non aveva 'stracciato' la tessera?
Si, io non mi sentivo e non mi sento più rappresentata dal partito democratico che, secondo me, manca di coraggio, ma questo non significa che i miei valori non siano quelli del centrosinistra e la coalizione lo dimostra.
Non avrà mica promesso, in caso di vittoria, di rinnovare la tessera?
Di promesse non ne ho fatte.
Culturalmente parlando, non le pare che ad Altopascio si sia fatto poco in questi ultimi anni?
Assolutamente no. Abbiamo rilanciato il marchio del nostro prodotto più tipico che è il pane...
Perché il pane è cultura?
Il pane così come le nostre radici - via Francigena - e la valorizzazione del territorio anche dal punto di vista gastronomico-ambientale, sono quegli elementi sui quali Altopascio è forte e sui quali abbiamo puntato per trasmettere non solo agli altopascesi, ma anche a tutti coloro che ad Altopascio vengono, le nostre tradizioni. Se vogliamo parlare, invece, di cultura in senso stretto e quindi di attività teatrali, cinematografie e letterarie, in questi anni il cinema teatro Puccini è diventato un luogo sempre più frequentato da giovani per la collaborazione con l'istituto comprensivo di Altopascio. Abbiamo riportato il cinema all'aperto che non esisteva più da anni. L'attività della biblioteca si è ampliata notevolmente con nuovi corsi di lingue straniere, alfabetizzazione digitale avanzata e abbiamo investito 15 mila euro ogni anno nell'acquisto di nuovo materiale didattico. Per non parlare di Nati per leggere, collaborazione tra famiglie, lettori, volontari, nido comunale e convenzionati che in diverse zone del territorio e in modo continuativo hanno svolto attività di lettura animata per piccoli e piccolissimi. Quindi come si fa a dire che non abbiamo fatto nulla?
Marchetti la critica anche perché, dice, sul fronte occupazionale lei non ha fatto niente per facilitare l'arrivi do imprese in grado di assegnare posti di lavoro, limitandosi a favorire, ogni tanto, le piccole attività commerciali.
Questa è la campagna elettorale del falso. Basta percorrere la zona industriale di Altopascio e guardare le molte aziende esistenti per rendersi conto che si tratta di una zona in ampiamento. Molti sono stati gli investimenti che in questi anni abbiamo autorizzato e promosso e oggi se ne vedono i rutti. Questo significa che per il futuro aziende importanti non solo resteranno, ma avranno bisogno di assumere personale.
Lei preferisce sentirsi chiamare sindaco o sindaca?
Con la o.
Lo sa che la sua collega Ilaria Vietina potrebbe toglierle il saluto?
Ilaria lo sa. Abbiamo modi diversi per raggiungere gli stessi obiettivi. Io rispetto lei e lei rispetta me.
Quindi se dovesse vincere possiamo stare sereni che non imporrà ai dipendenti comunali, come è stato, invece, imposto dalla Vietina a Lucca, la declinazione al fem min ile di tutti i sostantivi contenuti nei documenti amministrativi.
Si, tranquilli.
Cinque anni, dopo aver vinto, cosa face la sera? E quest'anno, dovesse ripetersi, cosa farebbe?
Nel 2016 tornai a casa all'alba perché si festeggiò insieme al gruppo. Quest'anno vorrei replicare allo stesso modo.
Lei è vaccinata?
Certo.
E cosa pensa di chi non lo è?
Penso che rischi.
Cosa?
Di contrarre il virus più di me che sono vaccinata.
Ma per seguire lo spoglio elettorale sarà necessario il green pass?
No, non credo.
Menomale, così almeno ci saremo anche noi.