"Mi fa piacere che anche l'Assessore Regionale al Turismo Leonardo Marras abbia condiviso il ragionamento che quest'oggi ho posto all'attenzione del Consiglio Regionale mediante interrogazione circa l'opportunita' di prendere in considerazione un piano collettivo di sorveglianza cosi' detta affievolita, come previsto dalla stessa normativa nazionale, dal 17 maggio al 14 giugno e dal 16 settembre al 21 settembre, dal lunedi' al venerdì, che preveda postazioni di salvamento distanziate fino ad un massimo di 160 metri. Ipotesi che mi risulta gia' apprezzata sia dai balneari che dai bagnini e che, addirittura, potrebbe essere valutata come ulteriormente estensibile dal 1 maggio e fino al 30 settembre.Ovviamente la competenza spetta alle Capitanerie di Porto ma l'interlocuzione politica anche a livello regionale e' importante che sia intervenuta anche in aula, peraltro ribadendo che anche in caso di sorveglianza affievolita, le dotazioni di sicurezza presenti in tutte le torrette debbano essere ugualmente allestite e garantite in modo che l'operatore della sicurezza che agisce su un tratto di 160 metri possa contare comunque sulle dotazioni efficienti delle medesime torrette anche laddove sguarnite di sorveglianza perche' in giornate ricomprese dal piano affievolito - cosi' Massimiliano Baldini, Consigliere Regionale della Lega."Purtroppo pero', come ho rilevato nel mio intervento di replica all'Assessore Regionale, preoccupa invece e non poco quanto parrebbe emergere in sede di regolamento di attuazione al Testo Unico sul Turismo dove e' tutt'altro che risolta la questione delle docce che, l'estate scorsa, tanto aveva preoccupato i titolari degli stabilimenti balneari cosi' come i cittadini ed i turisti.Secondo indiscrezioni che parrebbero confermate, sarebbe volonta' della Giunta Regionale inserire in seno al regolamento attuativo una norma che obbligherebbe i bagni (art. 55 lett. e) ed f) a dotarsi di due docce fredde e due docce calde in cabina (quindi al chiuso) che utilizzano acqua potabile ed almeno una doccia sulla battigia ed un lavapiedi, prevedendo altresi' che le docce, sia in cabina che all'aperto e i lavapiedi presenti nello stabilimento possono utilizzare acqua dei pozzi artesiani secondo le prescrizioni dell'azienda USL.
Un quadro che porrebbe non pochi dubbi e criticita', sia in ordine al rapporto di gerarchia fra norme del regolamento attuativo e norme sanitarie, sia con riferimento allo spreco di acqua potabile e quindi alla sostenibilita' dei territori e dei gestori idrici di un tale sforzo - si pensi che sulla costa Toscana insistono circa 1200 stabilimenti balneari che moltiplicati per 4 docce con acqua potabile ciascuno metterebbero in crisi la risorsa idrica di qualsiasi territorio ingessando ogni tipo di attivita' - sia infine alle stesse attivita' imprenditoriali che si troverebbero a dover sostenere un impegno non certo secondario - insiste il Consigliere Regionale della Lega. Il tema delle docce negli stabilimenti balneari e' stato seguito dalla Lega con particolare attenzione ed il sottoscritto ha presentato piu' di un atto in merito, proponendo soluzioni, ed e' costantemente intervenuto nella discussione della problematica.
Rilevo pertanto che, a differenza di quanto la Giunta Regionale e' andata spesso affermando, non vi sono ad oggi soluzioni concrete alla situazione che permane a rischio sotto piu' profili, ivi compreso quello di eventuali verifiche delle autorita' competenti - conclude Massimiliano Baldini.