Lo sapevano tutti da settimane. Anzi, forse sarebbe più esatto dire da mesi. Adesso è certo: il Giro d’Italia torna a Lucca e Viareggio anche quest’anno. Per Viareggio si tratta della terza volta di fila: mica male, tenendo conto che prima del 2023 l’ultimo arrivo era datato 1982. E lo stesso vale per Lucca, che nel 2024 ha interrotto un digiuno che durava dal 1985. Stavolta saranno “solo” due partenze. Chi è appassionato di ciclismo sa bene che una partenza di tappa è ben diversa da un arrivo. Il momento dell’arrivo è quello che vede il picco di ascolti, tutti con gli occhi puntati sul traguardo, in attesa di sapere chi sarà il vincitore di giornata. La partenza è una bella vetrina, ma non con altrettanto appeal. Però bisogna dire “bravo” ai due sindaci Giorgio Del Ghingaro e Mario Pardini. Intendiamoci: ospitare la carovana del Giro ha un costo economico, non è che Rcs sorteggi le città a caso o (solo) per la loro bellezza. Però la scelta dei due primi cittadini è lungimirante: il ciclismo è cultura popolare del nostro Paese e delle nostre città. Lungo il percorso incontri persone di ogni età: dal bambino stupito alla sua prima volta, all’anziano che ricorda i tempi di Felice Gimondi. Il Giro d’Italia è qualcosa di più di una semplice corsa sportiva: è un evento che accomuna ed emoziona, con quegli atleti che ti sfrecciano davanti a 60 km orari e manco riesci a riconoscere chi siano. E’ una festa collettiva, con le bandiere alle finestre e la gioia di esserci. Perciò, bravi Pardini e Del Ghingaro. Per un investimento che non è solo di marketing territoriale, ma anche un regalo da ricordare per lucchesi e viareggini.
Il Giro d’Italia fa tris sulle nostre strade. E bravi Pardini e Del Ghingaro
Scritto da Aldo Grandi
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13 Gennaio 2025
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