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Scritto da lucia paolini
Cronaca
09 Marzo 2022

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Un cerchio di un centinaio di persone, martedì 8 marzo, si è riunito in piazza Mazzini per celebrare e ricordare questa data, alla luce anche dell’attuale situazione politica.

Organizzata da “la casa delle donne”, alla manifestazione hanno partecipato 20 associazioni del territorio e  a concludere si sono esibiti i Petrasamba.

Molteplici le voci che si sono alzate per ricordare questo giorno, per evidenziare la situazione delle donne e per parlare di pace. Ad aprire il cerchio la presidente de “la casa delle donne”, Ersilia Raffaelli con le parole “non vogliamo più la guerra! Non siamo con la NATO e non siamo con Putin. Siamo con tutte le femministe, russe, ucraine, afghane, che ci hanno insegnato che la rivoluzione deve essere non violenta”. Dopo aver dedicato un minuto di silenzio, innumerevoli sono state le sfaccettature affrontate dalle varie associazioni. E’ stata ricordata la situazione della Palestina, con un intervento di Ave Mazzetti che, ricordando il volontariato di PCFR-Italia ha spiegato che dopo una pausa dovuta alla pandemia, a maggio ripartiranno le missioni umanitarie. Molto intenso e interessante l’intervento di Coldiretti Lucca che ha raccontato la situazione attuale, spiegando che vi sono numerosi progressi per quanto riguarda l’ambito dell’agricoltura al femminile, il 33 % delle aziende sono aziende di donne. Purtroppo sono aziende unipersonali, perché per ora la donna si apre al mondo a piccoli passi, più che altro riuscendo a entrare dove si crea uno spazio vuoto. Una situazione ancora difficile, ma in netto miglioramento. Margherita Rinaldi, per Amnesty Iternational, ha portato quattro auguri di libertà che ricordano scenari che sembrano essere lontani, ma che sono scenari di guerra attuali, quali l’impossibilità di lasciare i territori assediati, il reclutamento dei minori, le spose bambine e un augurio particolare ai diritti delle donne afghane che vengono a tutt’oggi negati. Mentre le parole della Rinaldi echeggiavano nella piazza, gli occhi di tutti erano rivolti al passeggino che spingeva durante l’intervento. Riagganciandosi  a questo , l’intervento di Giorgia Bertuccelli, spazio libero Massarosa, ha messo in luce delle verità scomode proprie del nostro territorio. L’abolizione degli asili nido nel territorio di Massarosa, ha creato un carico maggiore proprio sulle donne. “Purtroppo viviamo in una società dove, se uno dei due genitori deve smettere di lavorare per occuparsi dei figli, è quasi scontato che sia la donna, se le mense non ci sono e deve essere organizzato il pasto dei figli, molto spesso è scontato che sia la donna a occuparsene.” Queste le parole della Bertuccelli, che ha poi raccontato la difficile storia delle panchine rosse, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, che inizialmente non sono state accolte dall’amministrazione, nonostante fossero un dono.  

Dal lavoro, ai diritti più semplici, sono stati toccati temi che sembra impossibile necessitino ancora di cerchi in piazza, ma che purtroppo sono ogni giorno più attuali. Bella l’iniziativa di “non una di meno” che ha fatto richiesta alla fondazione carnevale di mettere accanto alla statua di Burlamacco, anche la statua di Ondina, non solo come rappresentanza della parte femminile, ma come completezza dell’immagine di Viareggio, rappresentata da Burlamacco per quanto riguarda il carnevale e da Ondina per quanto riguarda la stagione turistico-balneare. Nonostante il freddo, il cerchio è rimasto compatto ad ascoltare e ad applaudire i numerosi interventi, oltre quelli già citatati, di : Porti aperti, Agesci, collettivo Dada boom, brigata mutuo sociale per l’abitare, Libera e Anpi.  Il tramonto è stato riscaldato dai tamburi e dall’energia dei Petrasamba. Una bella iniziativa che ha saputo riunire tante realtà. Poetica la conclusione di “non una di meno”, che a fine manifestazione, si è riunita in piazza Ragghianti e intorno al vecchio pozzo ha creato la zona fucsia. 

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