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Scritto da Redazione
Cronaca
03 Febbraio 2025

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Hanno avuto successo le due iniziative organizzate in occasione della Giornata mondiale delle Zone Umide dalle associazioni ambientaliste fra Lago di Porta e Ronchi-Poveromo. La prima, promossa da Legambiente, Italia Nostra Massa Montignoso e WWF Massa Carrara, con il patrocinio del Consorzio di Bonifica Toscana Nord e dei Comuni di Montignoso e Pietrasanta, ha fatto tappa all'importantissima area del Lago di Porta, ultima zona umida costiera della Toscana settentrionale conserva ancora oggi una ricca biodiversità e funge da vasca di laminazione del fiume Versilia. L'area protetta del Lago di Porta è stata istituita nel 1995, nel 2003 è stata riconosciuta quale area di interesse europeo per l'avifauna presente. Le associazioni presenti hanno ripercorso la storia del lago dagli anni '70 all'istituzione dell'area protetta. "Negli anni '70-'90 il lago era considerato un'area senza valore – raccontano i promotori, aggredito da discariche di marmettola e rifiuti, minacciato da mire speculative. Solo la pressione delle associazioni e della cittadinanza ha fatto sì che gli scempi venissero finalmente fermati. Molte le persone interessate al Lago che hanno ringraziato per questa giornata tra natura, storia e informazione".
 
Molto partecipata anche l'iniziativa promossa dal Wwf di Massa Carrara nella zona di Ronchi-Poveromo. L'evento ha visto la presenza di numerosi cittadini, esperti e volontari che hanno preso parte a visite guidate  e incontri di approfondimento. L'ottimo riscontro dell'evento conferma l'interesse crescente verso la protezione degli ecosistemi e l'importanza di iniziative di educazione ambientale. Le aree visitate sono state bosco umido dei Ronchi davanti al Centro WWF, bosco umido dei Ronchi incrocio via Livorno, area umida del Versilpark a Poveromo, Bosco del Sale e Buca degli Sforza a Poveromo.
 
"Da parte mia, ringrazio di cuore le associazioni ambientaliste che hanno organizzato queste iniziative – conclude il presidente del Consorzio, Dino Sodini -, perché permettono di conoscere e valorizzare le zone umide, spesso poco conosciute, ma che svolgono un ruolo cruciale per la biodiversità e il benessere umano, contribuendo alla regolazione del clima e alla depurazione delle acque; rendono poi l'ambiente più resiliente e adattabile al cambiamento climatico. Aree ricche di biodiversità ed estremamente fragili che hanno bisogno dell'impegno di tutti per essere tutelate".
  

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