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Scritto da Redazione
Cronaca
05 Settembre 2021

Visite: 58

"Siamo tantissimi, facciamoci un applauso" e il corteo anti ciclovia leccionica sfoggia la propria umile determinazione: centinaia, forse di più, le persone che hanno partecipato al corteo contro la costruzione della ciclovia tirrenica che dovrebbe "sventrare" la riserva naturale della Lecciona.

Il corteo è partito dai cancelli dall'ancora chiuso Stadio dei Pini – per mettere subito le cose in chiaro –, in questa zona era stato stabilito dovesse passare anche il nuovo asse di penetrazione.

Sotto il sole cocente i manifestanti hanno iniziato la loro marcia, ci sono tutti: associazioni ambientaliste, politica, ma anche cittadini giovani e anziani, genitori e figli.

Mentre avanza, il corteo aumenta il proprio volume, tante persone si uniscono e sotto i colpi di megafono si alza il coro "la lecciona non si tocca". A intervallare, alcuni rappresentati di associazioni ambientaliste e politiche hanno dichiarato i propri pensieri riguardo l'azione politica dell'amministrazione comunale.

Una delle principali tesi è che la ciclovia rappresenti l'espressione di un potere sovranista – quello dell'amministrazione – che guarda al profitto, alla capitalizzazione del territorio, come unica via a scapito dell'ambiente e degli interessi sociali.

Per alcuni manifestanti l'asse di penetrazione, progetto che dovrebbe facilitare il trasporto degli yacht attraverso una via apposita spianando la strada alle grandi aziende portuali risparmiandogli di passare per via Coppino, e la costruzione della ciclovia tirrenica alla Lecciona sarebbero collegate. Se l'amministrazione dovesse far costruire l'asse di penetrazione che passerà attraverso il Viale dei Tigli come potrebbe farci passare anche la ciclovia tirrenica?

Dopo ieri, vedremo se il primo cittadino tergiverserà aspettando un nuovo e, forse, ancora più nutrito e agguerrito corteo, o deciderà di prendere atto di quanto sta accadendo. Un ulteriore appunto meritevole di essere analizzato in questa istanza è: perché, visto l'attuale dissenso cittadino, in sede decisionale furono soltanto tre i contrari alla ciclovia passante per la Lecciona? La politica non dovrebbe rappresentare i cittadini?

Foto di Alfredo Scorza

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