La struttura di Neonatologia e Pediatria dell’ospedale Versilia partecipa per l’Azienda USL Toscana nord ovest al progetto “Millegiorni”, uno spazio di informazione rivolto a genitori, cittadini, istituzioni, pediatri e ricercatori per comprendere gli effetti dell’esposizione ambientale nei primi 1.000 giorni di vita (dal concepimento al secondo anno di vita) e per sottolineare l’importanza di crescere in contesti di vita sani.
Il progetto nasce infatti per valutare in che modo l’ambiente e l’esposizione a inquinanti atmosferici e al fumo di sigaretta influiscano sui primissimi anni di vita dell’individuo, dal concepimento al secondo anno d’età, e per costruire strumenti capaci di informare cittadini, genitori e decisori in modo da migliorare la salute delle singole persone e pianificare azioni di prevenzione a livello di sanità pubblica.
A seguito del progetto è stato sviluppato anche il sito “Millegiorni.info”, nato proprio per per restituire i risultati del progetto di ricerca, informare sull’impatto dell’esposizione a fattori di rischio ambientali sulla salute dei bambini e proporre strumenti per promuovere cambiamenti in grado di generare salute ai genitori e a tutti coloro (dagli operatori sanitari ai semplici cittadini) che si occupano dei bambini nel primo periodo di vita.
Ma perche proprio mille giorni?
“E’ ormai assodato - spiega il direttore della Neonatologia e Pediatria del Versilia e responsabile dell’area pediatrica dell’Asl Luigi Gagliardi - che il periodo che va dal concepimento fino ai 2 anni di età, e quindi per convenzione i primi 1000 giorni di vita, è un periodo particolarmente importante per la salute del bambino, con effetti che si possono ripercuotere nel corso di tutta la vita. Quindi, disporre di dati sulle esposizioni ambientali e sui potenziali meccanismi di mediazione epigenetica coinvolti (e di come questi influiscono sugli esiti di salute), può rivelarsi fondamentale per migliorare la salute psico-fisica degli individui e pianificare interventi di prevenzione a livello di sanità pubblica.
Nell’ambito dello studio “Piccolipiù” sono state arruolate in più città oltre 3mila coppie mamma-bambino, con raccolta di materiale biologico al momento della nascita e dettagliate informazioni su inquinanti ambientali in gravidanza e durante i primi anni di vita. L’inquinamento è stato studiato in modo estremamente dettagliato, concentrandoci sulle polveri (PM10 e PM2.5), combinando le informazioni sull’abitazione delle singole famiglie (la cosiddetta geolocalizzazione) con i dati provenienti dalle centraline e dai dati satellitari provenienti dai satelliti NASA “Aqua” e “Terra”, e con parametri meteorologici (temperatura dell’aria, pressione, direzione e velocità del vento, ecc.) e parametri relativi all’uso del territorio, alle reti stradali ed alla densità di popolazione. Abbiamo così ricavato le stime delle concentrazioni giornaliere di PM10 e PM2.5 alla griglia di 1×1 km.
Le mappe che si ottengono sono piuttosto impressionanti.
Anche se l’argomento è molto tecnico, per quanto riguarda l’esposizione agli inquinanti in gravidanza e l’effetto sul neonato, abbiamo anche valutato alcuni marker epigenetici (la lunghezza dei telomeri, una sorta di indicatore biologico di vecchiaia, e la metilazione del DNA sul sangue del cordone ombelicale) per associarli all’esposizione all’inquinamento.
Abbiamo infine effettuato delle revisioni della letteratura scientifica per fare il punto sull’associazione tra l’esposizione precoce a inquinanti ambientali e la salute riproduttiva, neonatale, respiratoria e lo sviluppo neuropsicologico”.
“Gli interventi che possono ridurre l’inquinamento atmosferico e migliorare la salute di tutti noi – continua il dottor Gagliardi - devono necessariamente integrare cambiamenti nei comportamentali individuali con interventi basati su politiche nazionali e regionali e sulle infrastrutture: dalla costruzione di piste ciclabili allo sviluppo di spazi verdi nelle aree urbane. Oltre a esplorare i comportamenti individuali che possono migliorare la nostra salute, si è voluto quindi anche offrire ai ricercatori, alle società scientifiche, ai pediatri e agli operatori sanitari che lavorano a contatto con le donne e i bambini, un punto di partenza per un’azione congiunta e partecipata da tutti gli stakeholder coinvolti.
Il tema della riduzione delle esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute è in centrale anche a livello nazionale e nel mondo intero, e lo sarà sempre più in futuro. Per il COVID stiamo lavorando tanto e bene: per ridurre l’inquinamento bisogna fare altrettanto, tutti quanti”.
Da questo studio emerge qualche dato interessante sulla Versilia?
“I risultati dello studio - afferma ancora Gagliardi - hanno una valenza nazionale e permettono di suggerire soluzioni ai decisori politici e supportarli nelle azioni finalizzate a proteggere la salute dei bambini dai fattori di rischio ambientali e a sviluppare iniziative in grado di migliorare la qualità dell’ambiente.
Senza entrare troppo nel dettaglio, posso evidenziare che per quanto riguarda il livello d’inquinamento, in Versilia è sicuramente inferiore rispetto a quello di molti altri territori. All’interno dello Studio Piccolipiù, i bambini di Viareggio sono risultati molto meno esposti di quelli di Torino e Roma, o anche di Trieste e Firenze. In altre zone di Italia non è raro che i bambini – e gli adulti – siano esposti a valori di inquinanti superiori ai limiti superiori alla legge. In Versilia questo non è praticamente mai avvenuto.
Discreto appare anche l’indice di vegetazione correlato alla biomassa e al vigore vegetazionale, che permette di valutare se la zona osservata (da telerilevamento tramite satellite) contiene vegetazione viva.
Negli altri indicatori (ricordo che si analizzano ad esempio anche il ruolo e gli effetti del fumo di sigaretta) la zona versiliese risulta nella media ma, ripeto, ciò che emerge dallo studio è importante a livello generale e come indicazione su come possiamo migliorare il nostro rapporto con l’ambiente
Comunque invito tutti gli interessati a curiosare nel sito millegiorni.info: ci sono molti grafici, tabelle e informazioni interessanti”.
Il sito “Millegiorni.info” è stato sviluppato nel corso di un progetto di ricerca finanziato dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del Ministero della Salute e coordinato dalla SC Epidemiologia Clinica e Ricerca sui Servizi Sanitari dell’IRCCS materno infantile Burlo Garofolo di Trieste in collaborazione con: Università degli Studi di Torino, CPO-Piemonte; Azienda ospedaliero universitaria Meyer, Ospedale pediatrico, Firenze; Dipartimento di Epidemiologia Servizio Sanitario Regionale, ASL Roma 1, Regione Lazio; Centro di Riferimento per la Scienze Comportamentali e la Salute Mentale, Istituto Superiore di Sanità; UO Neonatologia e Pediatria Ospedale Versilia, Azienda USL Toscana nord ovest; Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto per la Ricerca e l'Innovazione Biomedica, Palermo. Il sito è stato sviluppato con il supporto di Think2.it e Il Pensiero Scientifico Editore.