“Avremmo preferito un dialogo - queste le parole costernate di Antonella Serafini -. Abbiamo inviato una mail alla Fondazione Carnevale e ci auspicavamo che la presidente fosse presente, se non lei, almeno un rappresentante della fondazione, per poter capire”.
Sono 1016 le firme raccolte contro la presenza delle bande militari al carnevale di Viareggio e in particolar modo la banda della NATO: “Siamo venuti perché volevamo sapere le ragioni di questa scelta. Inizialmente avevamo mandato un comunicato e ci eravamo fermati a 631 firme, ma in molti volevano ancora firmare e pertanto siamo arrivati a 1016. Ci siamo fermati, ma le persone continuano a chiamare”.
Questa mattina Antonella Serafini, insieme ad una rappresentanza dei cittadini, è andata alla Fondazione Carnevale per poter parlare con la presidente e chiedere spiegazioni. Marialina Marcucci non era presente e pertanto la domanda con le firme è stata protocollata e è in attesa di risposta.
“Il Carnevale dovrebbe lanciare un messaggio di pace – spiega Niccolò Martinelli – in un periodo delicato come questo ancora di più, visto che abbiamo una guerra nel cuore dell’Europa”.
In passato è stata sempre molto alta la sensibilità del Carnevale nei confronti dei conflitti bellici, molti carri hanno inneggiato alla pace e molti carri e mascherate, anche quest’anno, ripercorrono questo tema. Nel 2003, durante la seconda guerra del golfo, i carri si fermarono e venne osservato un minuto di silenzio.
La polemica non si ferma alle bande spiega Serafini: “Tra i firmatari ci sono sia persone comuni che persone conosciute. Vi è un ex sindaco e anche un sindaco in carica e altri esponenti politici. Tra i tanti, anche la presidente della croce verde Eletta Carla Vivoli. Quest’anno, per la prima volta, gli stand della croce verde e della misericordia, non sono presenti lungo il circuito come di consuetudine e non è giusto non avere una rappresentanza delle associazioni importanti del nostro territorio”.
Tante le domande che sarebbero state poste alla presidente, anche la motivazione per la quale quest’anno è stato chiesto un contributo, anche se ridotto, per l’acquisto dei biglietti per gli accompagnatori di disabili.
Si parla di occasione mancata, sia per poter lanciare un messaggio di pace, sia di dialogo: “Sia noi che i viareggini aspettiamo una risposta” conclude Serafini.