In tempo di emergenza chiunque può far la differenza. Nell'epoca del social un messaggio impiega poco per diventare virale e girare da schermo a schermo, entrando nell'immaginario delle persone e creando vere e proprie correnti di pensiero.
La differenza, questa volta, veicolando solidarietà ed unità, arriva dai ragazzi del Color Casual Party, la festa di fine anno scolastico che dal 2016 segna l'inizio della stagione estiva per tutti gli studenti della Versilia. I giovani hanno lanciato una campagna di raccolta fondi per sostenere medici ed infermieri che in questi mesi stanno combattendo la più spietata delle guerre negli ospedali contro un infame virus che ha cambiato le nostre vite ed, in alcuni casi, ha anche vinto la battaglia.
700 gli euro raccolti e donati all'AUSL Toscana Nord Ovest da Cristiano Ceragioli, Michele Aperti, Teresa Marino, Lisa Assenzio, Erind Pere, Gabriele Tommasi, Mattia Tofanelli, Niccolò Masotti, Veronica Giannelli e tanti altri ragazzi che hanno dimostrato che i giovani viareggini non sono in grado solo di far festa, ma anche di muovere la coscienza dei propri coetanei per un fine più che mai giusto. Quest'anno non sarà possibile festeggiare sotto gli hangar della Cittadella del Carnevale, ma il Color Casual Party ha dato ancora una volta prova di saper unire sotto la stessa luce persone provenienti da tutta la Versilia e non solo.
"Siamo felici di aver realizzato tutto ciò – afferma Cristiano Ceragioli – Abbiamo voluto rendere donazione una nostra azione abituale, quindi una pizza, una bevuta o l'ingresso in discoteca il sabato sera. Ogni anno l'impegno per organizzare la nostra festa è stato massimo e la gratificazione sempre maggiore, ma, dato che, per questa edizione, difficilmente saremo protagonisti della festa di fine scuola, era giusto contribuire al bene del nostro territorio nel modo più giusto. Ringrazio a titolo personale anche Alessandro Pasquinucci, preziosissimo per l'aver creato le grafiche che hanno accompagnato la raccolta fondi. Aggregazione non è solo musica e discoteca – conclude -, ma è anche solidarietà e bene comune. Ogni piccolo gesto può fare la differenza".