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Scritto da Redazione
Cronaca
20 Ottobre 2020

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Un poliziotto del commissariato di Viareggio, mentre stava passeggiando libero dal servizio in Via Mazzini, ha udito dei colpi decisi provenire da un’auto in sosta poco più avanti. Si è avvicinato, quindi, pensando che quei rumori apparivano decisamente anomali, così a pochi metri da una Panda bianca ha notato un giovane che aveva già spaccato lo specchietto retrovisore esterno e ancora si accaniva contro il mezzo.

Alla richiesta di spiegazioni questi non solo non ne ha fornite, ma ha aggredito il poliziotto evidentemente per potersi mettere nella miglior condizione possibile prima di darsi alla fuga.

Il poliziotto non ha desistito, anzi lo ha afferrato quanto più saldamente possibile per poterlo condurre in commissariato e dare ragione di quel che aveva combinato.

Ne è nata un’immediata reazione violenta dell’uomo che ha cercato di colpire con dei calci il poliziotto, spintonandolo con tutta la sua forza al fine di divincolarsi e minacciandolo di spaccargli la testa se non lo avesse lasciato andare.

La scena è stata notata da alcuni passanti che immediatamente hanno chiamato il 113. Nel giro di pochi istanti è giunta una volante del commissariato ed un’auto del radiomobile dei carabinieri che finalmente hanno ricondotto all’inoffensività il fermato.

Riportata la situazione alla tranquillità, è stato possibile verificare che prima della Panda il giovane aveva danneggiato altre due auto parcheggiate poco distanti dalla prima, anch’esse con gli specchietti retrovisori esterni spezzati all’identica maniera.

Il giovane fermato era privo di documenti e condotto in ufficio è stato identificato mediante il sistema di comparazione delle impronte digitali da cui era possibile verificare che si trattava di un tunisino di 31 anni, con precedenti per reati di ogni sorta che gravavano sulla sua fedina penale.

L’uomo, richiesto dagli uomini della polizia, non ha dato alcuna credibile giustificazione dei danneggiamenti effettuati.

Non solo, ma se avesse ottemperato alla misura cautelare che gli vietava di soggiornare nella provincia di Lucca, a Viareggio nemmeno avrebbe dovuto trovarcisi.

In considerazione di quanto accertato il giovane magrebino è stato arrestato in attesa che la sua posizione possa essere definita dal Tribunale di Lucca.

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