“Non ti amo più”. “Neanch’io”. “Ma io ho smesso prima”. “No, ho smesso prima io”. Altra puntata della soap Del Ghingaro – Pd, che da qualche giorno mette al centro le nuove nomine all’interno del Consorzio di Bonifica Toscana Nord.
Col sindaco di Viareggio che accusa i dem di non aver tenuto conto delle rappresentanze di genere e il Pd che si difende e Del Ghingaro che contrattacca e che un topolino al mercato mio padre comprò.
Tema anche interessante, sia chiaro. Se non fosse che le due parti usino qualsiasi appiglio per rinfacciarsi a vicenda quell’amore naufragato.
“Predicano bene ma razzolano male – esordisce il primo cittadino -. Si parla di mele e rispondono pere. Al Pd avevo semplicemente chiesto perché nelle nomine al Consorzio di Bonifica non si fosse tenuto conto della rappresentanza di genere. Mi sembrava una domanda semplice e la risposta doveva essere altrettanto semplice. Ma non è stata data”.
“In un comunicato stampa – aggiunge Del Ghingaro - parlano di tutto, perfino di quanto approvato dal presidente uscente tempo fa, Appunto, ma i buoni propositi non hanno dato frutti, infatti nessuna donna siede nell’ufficio di presidenza. E non serve citare leggi, articoli e commi, io ho parlato di semplice e banale opportunità di indicare una rappresentanza di genere, che non si fa solo perché lo dice la legge, ma perché è semplicemente giusto”.
“Quindi – chiude Del Ghingaro - a parole il Pd esalta la parità, persegue la pari dignità, ma nei fatti fa l’esatto contrario, nascondendosi dietro il fumo delle chiacchiere. Le donne nell’ufficio di presidenza del Consorzio sono escluse per volontà del Pd, questa è l’amara verità”.