Il giudice ha deciso che la signora Dora Piarulli, di 81 anni, può tornare a casa, dai suoi affetti e dai suoi amati gatti. Era stata confinata dall’amministratore di sostegno in una Rsa e chiedeva di tornare a casa da oltre un mese.
Dopo la richiesta di ieri di un ulteriore esame delle carte da parte del giudice tutelare che sembrava far capitolare questa storia nel peggiore dei modi, quest’oggi la sentenza definitiva che dichiara che Dora può tornare a casa.
Gran parte della documentazione richiesta era già stata presentata dall’avvocato della figlia, Niccolò Domenici, il 6 marzo. A tale documentazione mancavano i contratti delle badanti che si occupano a tempo pieno della signora Dora. Contratti che sono stati inoltrati dalla figlia Anna immediatamente dopo la richiesta.
Nel mentre, la signora Dora, faceva l’unica cosa che le era possibile per opporsi a queste scelte e cioè aveva smesso di mangiare e di prendere i farmaci. Impotente davanti alle decisione altrui, lasciarsi morire era, per quanto drastica e drammatica, la sua unica possibilità.
Per fortuna Dora Piarulli non è sola, ma ha una figlia caparbia e tenace che ha continuato a lottare per i diritti della madre e per poterle donare una vecchiaia felice.
In questi giorni si sono mossi tutti i giornali locali, nazionali, le televisioni e la stampa al completo. Anna Estdhal, per far uscire sua madre, rinchiusa ingiustamente in una RSA a Aulla, lontana ben 70 km da Camaiore, città dove vive, ha avuto il coraggio di mettere la sua vita e quella della madre al pubblico. Ha smosso mari e monti, con forza e determinazione. E’ impossibile non domandarsi cosa sarebbe successo se la signora Dora non avesse avuto accanto una figlia così.
Adesso si aspettano i preparativi per le dimissioni e l’ambulanza che la riporterà nella sua amata casa. “Ti porterei via anche subito mamma, ti prometto che ti porto via” si sente dire con la voce rotta dalla figlia in una delle tante telefonate alla madre, queste promesse sono state mantenute.