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Scritto da Redazione
Cronaca
10 Gennaio 2020

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Anche per l’anno ormai trascorso, oltre alla prevenzione e repressione dei fenomeni evasivi ed al contrasto di ogni forma di illegalità, i militari della guardia di finanza sono stati impegnati nel settore della tutela della spesa pubblica, nel quale parte degli accertamenti si sono concentrati sulle dichiarazioni presentate dai cittadini che hanno usufruito delle prestazioni fornite dal Servizio Sanitario Nazionale. 

Nel caso specifico, le fiamme gialle lucchesi, effettuando un accurato incrocio dei dati disponibili, hanno individuato diversi soggetti che, certificando un reddito inferiore a quello realmente percepito, accedevano ad una serie di prestazioni sanitarie, sottraendosi fraudolentemente dal pagamento dei ticket e dei farmaci. I casi emersi da tale analisi, rispettivamente 39 per le prestazioni agevolate e 35 per i ticket sanitari, sono stati successivamente approfonditi e, nell’80 per cento dei casi, sono sfociati in una sanzione amministrativa. I trasgressori sono ora chiamati a risarcire lo Stato, attraverso il pagamento di una somma pari al triplo del beneficio conseguito, in ragione della totale incuranza dei principi di equità su cui si basa il Servizio Sanitario Nazionale. La continua attenzione da parte dei finanzieri lucchesi al contrasto alle frodi sanitarie è tesa a garantire il corretto impiego delle risorse pubbliche a favore di chi ne ha realmente bisogno, constatando che l’indebito accesso alle prestazioni sociali genera iniquità e mina la coesione sociale. 

Nel settore della tutela delle entrate erariali è stato predisposto uno specifico piano d'azione nazionale finalizzato al contrasto all'evasione del versamento del canone speciale della RAI. Quest’ultimo, a differenza di quello corrisposto dalle famiglie, riguarda gli esercizi commerciali aperti al pubblico dotati di apparecchi televisivi istallati nei propri locali allo scopo di intrattenere la clientela. Gli oltre 120 controlli, compiuti nel 2019 nel territorio della provincia di Lucca, hanno messo in evidenza che il 40 per cento degli esercenti non era in regola con il pagamento del tributo.

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