È quanto rivela lo studio del gruppo europeo ESPAD: sono più femmine che maschi ad abusare di alcol. Il ‘sorpasso’ è avvenuto negli ultimi anni ed è una vera e propria inversione di tendenza.
L’età critica è quella tra i 15 ed i 17 anni. Un dato mai visto prima in Italia. Addirittura, il 16 per cento dei ragazzi dichiara di essersi ubriacato almeno una volta nel corso del mese: mai registrati numeri così alti nei rilevamenti ESPAD.
Binge drinking, stop and go, craving: sono tutte parole ormai entrate nel lessico universale di questa generazione. Il binge drinking, ovvero l’assunzione di cinque o più drink di fila; lo stop and go, l’ingestione eccessiva di alcol dopo una lunga astinenza; il craving, l’esigenza di bere in quantità sempre maggiori… Chiunque oggi si confronti con il difficile mestiere di genitore sa – o dovrebbe sapere – di cosa si parla.
La dottoressa Sabrina Molinaro, ricercatrice ed epidemiologa, lavora per il più grande istituto biomedico di ricerca a indirizzo clinico del CNR: l’Istituto di Fisiologia Clinica di Pisa. Qui, coordina l’area di epidemiologia e promozione della salute - dedicata, fra l’altro, alle patologie sociali quali ludopatie, tossicodipendenze ecc. – ed è stata eletta coordinatore di ESPAD a coronamento e riconoscimento del suo decennale impegno organizzativo e del suo significativo contributo.
La Gazzetta di Viareggio ha voluto intervistarla in vista della presentazione del libro “La ragazza che aveva sete” (Porto Seguro editore), della scrittrice Giulia Ponsi, venerdì 24 marzo alle 18.30 alla Mondadori di Viareggio. La storia che narra l’autrice è infatti quella – autobiografica – di una ragazza che, a 17 anni, si rifugia nell’alcol a causa di un amore platonico.
Dottoressa, quali sono i dati del consumo di alcol tra i giovani?
“Nel 2019, il 79 per cento degli studenti 16enni europei ha affermato di aver consumato alcol nella propria vita e il 69 per cento negli ultimi 12 mesi. A livello nazionale, per il 2022, emerge invece che l’83,4 per cento dei ragazzi, tra i 15 e i 19 anni, ha consumato alcol nella propria vita, mentre il 77,7 per cento nell’ultimo anno. Rispetto alle differenze di genere, nel tempo, si è osservata una riduzione delle stesse relativamente al consumo di alcol osservando un superamento dei consumi femminili su quelli maschili”.
A livello locale invece?
“In Toscana sono rispettivamente l’83,2 per cento e il 77,3 per cento gli studenti che affermano di aver consumato bevande alcoliche nella vita e nel corso dell’anno. A livello provinciale, invece, l’83,8 per cento degli studenti residenti nella provincia lucchese ha consumato alcol nel corso della vita e il 78,5 per cento nell’ultimo anno”.
E rispetto al consumo di bevande alcoliche nel mese?
“Il 64,2 per cento degli studenti italiani, tra i 15 e i 19 anni, ha consumato alcol nei 30 giorni precedenti alla rilevazione. Tale valore equivale al 63,8 per cento tra gli studenti toscani e al 65,7 per cento tra gli studenti residenti in provincia di Lucca. Infine, sono il 6,1 per cento degli studenti italiani che affermano di aver consumato alcol frequentemente (20 o più volte) nel corso del mese, valore rispettivamente pari al 5,9 per cento e al 5,7 per cento tra gli studenti toscani e lucchesi”.
Cosa può dirci, invece, riguardo l’abuso di alcol tra giovani?
“Nel 2022 è stato osservato un aumento delle percentuali di eccessi alcolici (l’essersi ubriacato nel mese precedente alla survey o frequentemente) - i quali hanno raggiunto i valori più alti mai registrati prima dallo studio ESPAD®Italia”.
In che senso?
“Il 16,1 per cento degli studenti italiani riferisce di essersi ubriacato nel mese precedente alla rilevazione e l’1,3 per cento di averlo fatto frequentemente (10 o più volte) nel corso del mese. Come per il consumo di bevande alcoliche, anche rispetto all’abuso di alcol le differenze tra i generi sono andate nel tempo assottigliandosi e, ad oggi, i consumi eccessivi femminili hanno superato quelli maschili”.
A livello regionale e provinciale i dati cambiano?
“A livello regionale, sono il 17,4 per cento gli studenti che affermano di essersi ubriacati nel corso del mese e l’1,5 per cento frequentemente. A livello provinciale, invece, il 17,1 per cento degli studenti lucchesi riferisce di essersi ubriacato nei 30 giorni precedenti alla rilevazione e l’1,3 per cento di averlo fatto frequentemente (10 o più volte nel corso del mese). Infine, sul territorio nazionale, sono il 29,6 per cento gli studenti che hanno fatto binge drinking…”
Vuole spiegarci meglio?
“Sì. Per binge drinking si intendono cinque bevute di fila in un’unica occasione. Il dato si suddivide: maschi = 30,4 per cento; femmine = 28,8 per cento - nel mese precedente alla rilevazione; tale percentuale equivale al 28,4 per cento (maschi = 29,2 per cento; femmine = 27,5 per cento) in Toscana e al 28,5 per cento (maschi = 29,4 per cento; femmine = 27,5 per cento) nella provincia di Lucca”.
Ultima domanda: come incide l’abuso di alcol nelle relazioni?
“Grazie allo studio ESPAD®Italia 2022, si è osservato come il ritenersi soddisfatti della relazione con i propri genitori e della condizione socio-economica possa assumere un ruolo protettivo rispetto al consumo eccessivo di alcol (ubriacature e binge drinking). D’altro canto, altri comportamenti a rischio quali, il consumo di energy drink nel mese, l’utilizzo di psicofarmaci senza prescrizione medica (spm) e di sostanze illegali (come allucinogeni, cocaina, stimolanti ed eroina) nell’anno, l’utilizzo problematico di Internet e il gioco d’azzardo possono esser considerati fattori di rischio. Infine, anche il coinvolgimento in episodi di violenza sia fisica – zuffe o risse – sia virtuale – cyberbullismo – potrebbero aumentare il rischio di incorrere in un consumo eccessivo di alcol”.