Al giorno uno di Green Pass, Viareggio non ha un'unica linea di pensiero riguardo la tanto discussa certificazione verde. Una decina gli esercizi ascoltati, ma non tutti hanno voluto esprimersi riguardo la nuova normativa.
In generale, complice la località tipicamente balneare, tanti esercenti hanno il privilegio di tenere molti tavoli all'aperto. Ne consegue che il problema, ammesso che ci sarà, si verificherà nel momento in cui le temperature scenderanno e stare all'aperto non sarà più così piacevole. Proprio come indica Andrea titolare della birreria Let It Beer: "Scannerizzeremo i codici QR delle persone, certo, per stare solo dentro, cosa che adesso, meteo permettendo, la gente non fa. Io sono da solo: farò il possibile per adeguarmi a questa situazione. Di positivo c'è che può essere un'opportunità per non tornare alle chiusure".
Più contrariate sono, invece, Daniela e Federica del Red Bar che hanno sottolineato le incongruenze del Green Pass: "La consumazione al bancone è concessa senza Green Pass, ma quella al tavolo no? Mi trovo costretta a dover scegliere quali clienti servire ora che arriva ferragosto e abbiamo bisogno di lavorare. Faremo quanto potremo per controllare i certificati, ma siamo all'assurdo".
Di un parere simile è Simone Simonini del locale H2NO che incalza: "Come tutte le cose è fatta all'italiana: senza che chi ha scritto la legge conosca le realtà lavorative. Ti faccio un esempio: chi consumerà qua al bancone potrà farlo anche senza Green Pass, chi invece al tavolo, a un metro da te, dovrà averlo... Questa è una realtà, certo, la mia, e ce ne sono tante altre. In uno spazio ampio probabilmente ha più senso, ma quando si sta così nel piccolo... Poi sia chiaro: la legge c'è e va rispettata. È una lotta tra pensiero personale e la realtà lavorativa".
Positivo nei riguardi del Green Pass è invece Leonardo Conti del ristorante Trinchetto: "Ho scaricato l'applicazione del ministero e ho comunicato a tutti i miei clienti che se vorranno mangiare dentro dovranno farlo muniti Green Pass, altrimenti non li potrò far mangiare. Quando stasera arriveranno i clienti vedremo la situazione: quelli che ci staranno bene e quelli che non ci vorranno stare... noi proveremo a seguire le regole. Penso che il Green Pass sia una cosa positiva, io avrei aspettato un pochino che più persone avessero avuto la possibilità di vaccinarsi. L'obiettivo mi sembra che sia far vaccinare la gente e non penalizzare cinema, teatri, ristoranti, palestre e musei. Poi che sia una noia dal punto di vista pratico, non c'è dubbio. Però che si deve fare? È una norma, la rispettiamo e spero lo facciano anche tutti i miei colleghi. Dubito, ma lo spero".
"Penso che sia l'ennesima limitazione per le solite categorie – spiega Giada, la titolare della gelateria Kremmy – noi tutte le accortezze le abbiamo e non mi sembra corretto in questo momento così complicato a livello economico imporre tale normativa. Io sono fortunata perché a me basta togliere una panchina da dentro il locale e chi vuole fermarsi può farlo fuori. Ma mi spaventa la piega che stanno prendendo le cose".