Dopo anni di attese e proteste, il lago di Pontecosi sembra finalmente andare incontro a quel processo di pulizia che gli riconsegnerà l’aspetto dei tempi migliori. Le operazioni di svuotamento del bacino idrico hanno già preso il via da alcune settimane, e secondo i piani esposti negli ultimi mesi dagli enti interessati, Enel Green Power e comune di Pieve Fosciana, le attività di spostamento della fanghiglia sul fondale inizieranno non oltre il mese di giugno.
Con l’obiettivo di portare a termine i lavori entro un anno (tra cui l’adeguamento sismico della diga, la riqualificazione di tutte le paratoie di scarico e l’ammodernamento del sistema di monitoraggio), il progetto imbastito da Enel Green Power è di certo ambizioso, ma in paese l’entusiasmo stenta a decollare.
Sono infatti numerose le testimonianze di chi esprime insoddisfazione per come è stata gestita la questione dello svuotamento, e persino di preoccupazione in merito al futuro del lago e dello stesso paese.
Non c’è però rabbia nelle parole dei cittadini, ma piuttosto delusione e mera constatazione. Aleggia la sensazione di essere stati abbandonati, in primis dall’amministrazione comunale, e di dover ora assistere a delle operazioni che vengono considerate, nella migliore delle ipotesi, inefficaci sul lungo periodo.
Un cinica rassegnazione pervade i loro discorsi, come se questo passo, che dovrebbe ridare lustro al paese, sia invece l’inizio di un processo di degradazione e abbandono.
“È una cura palliativa – esordisce un residente sulla quarantina – e tra tre-quattro anni rischiamo di essere punto e a capo”. L’uomo, infatti, spiega che la fanghiglia, per motivi ambientali, non verrà estratta dal fondale, ma piuttosto “spalmata” lungo gli argini del lago, con la “speranza” che le future piene possano poi pian piano erodere questo nuovo strato.
Le idee per dare forma al “nuovo” lago ci sono, come quello di una spiaggia di sassi che costeggi il pontile, ma il fatto che “Non sono ancora cominciati i lavori e già sono sorte polemiche in merito allo sversamento dei fanghi lungo il corso del Serchio” spiega bene lo strato di incertezze su cui dovranno muoversi le proposte future.
Se quantomeno nelle parole dell’uomo traspariva uno spirito propenso a far sentire la propria voce, ben più pessimiste sono risultate le impressioni di una signora del luogo, per niente convinta dell’utilità dei lavori nel lago e amaramente certa che il comune non sia così interessato a curare il paese di Pontecosi: “Non so da quale sezione del bacino partiranno i lavori – spiega – ma quel che è certo è che sarà difficile che vengano completati in un solo anno. Fa amarezza vedere il lago in queste condizioni, specialmente se consideriamo che le stesse misure che sono state attuate ora erano già state pensate dodici anni fa. Il lago è un patrimonio non solo economico, e pensare che resterà così ancora un anno fa male. Sono dell'idea – chiosa la donna – che tutta questa vicenda sia una buffonata, e rappresenta l'ennesimo esempio di come il nostro paese, non solo il lago, sia lasciato a sé stesso. Per ora non ho visto niente, né un camion né una ruspa, persino l'amministrazione è stata parecchio assente. Tutto questo non può che farci guardare al futuro con un po' di amarezza e disillusione”.
C’è chi prende la questione di petto, come la signora appena descritta, e chi invece ha deciso di esaminare la questione con uno spirito maggiormente analitico, raggiungendo però risultati fondamentalmente simili: “Ci sono tante ombre in questa storia, sin dall'installazione della draga che venne posizionata anni fa e che fondamentalmente non portò a risultati. Ora – afferma un giovane abitante del borgo – si dovrebbe partire col nuovo progetto, anche se penso sia difficile che inizierà a giugno, ma i dubbi restano: sarà veramente possibile attuare una pulizia che sappia reggere negli anni spostando semplicemente la fanghiglia sugli argini? Il tutto senza considerare la parte legata alla preservazione ambientale. Molte cose vengono fatte e decise in silenzio, ma la gente del posto non è stupida, e paga sulla propria pelle queste situazioni ambigue”.
Sono tanti, forse ingiustamente troppi i dubbi che attanagliano la popolazione di Pontecosi. I proclami su un nuovo corso sono più che leciti, ma anche solo l’idea che una popolazione possa rispondere così a un progetto di questo tipo non può non far sorgere qualche domanda su cosa sia successo precedentemente.
In ogni caso, i lavori partiranno, e se tutto andrà bene Pontecosi avrà di nuovo il suo lago entro l’estate del 2024. I cittadini restano in attesa, con la recondita e agrodolce speranza di doversi ricredere.