Giovanni Bergamini continua la sua lotta contro il green pass. E lo fa anche quando, ad essere positivo al Covid, è proprio lui.
Il farmacista viareggino della farmacia Calandra di via Regia, attivissimo sui social, in cui racconta quotidianamente la sua attività di 'tamponiere', era entrato nel mirino diversi giorni fa per un video in cui, test rapidi alla mano, dimostrava come, a suo dire, il green pass sia una certificazione inutile, insensata e (per usare una parola dura) forse anche un po' pericolosa.
Nelle centinaia di test eseguiti quotidianamente, Bergamini faceva notare come, ad aver contratto il virus, fossero soggetti spesso vaccinati (la stragrande maggioranza con due dosi) e quindi in possesso del famigerato certificato verde. Liberi, perciò, di entrare e frequentare qualsiasi luogo, nonostante la positività al virus e la conseguente capacità di infettare.
Bergamini da sempre combatte questa contraddittorietà insita nel green pass. E spesso questa sua posizione gli è costata l'etichetta di no-vax. Un'etichetta che, per essere gentili, definiamo quantomeno inappropriata: qualsiasi persona con un po' di sale in zucca capisce che la questione posta dal farmacista viareggino non è contro i vaccini e la loro funzione in sé, ma versus il lasciapassare che ne deriva automaticamente. Due questioni totalmente scinte, ma che qualcuno, tante volte, affianca in modo confuso e confusionale. Il vaccino è una cosa, il green pass un'altra, i vaccinati possono contagiarsi e via discorrendo. Inutile tornarci su.
"Eh, questa volta l'ho beccato", dice nel video che lo ritrae durante l'auto-test che, come dichiara, fa tutte le mattine. "Io ho il certificato verde e sono perciò legittimato a lavorare. Ma faccio un controllo rapido perché ho un filino di raffreddore". Una pausa di qualche secondo ed ecco il verdetto: positivo. 'Come volevasi dimostrare', avrà pensato. "Ecco perché credo che la politica non vada d'accordo con la sanità. io sono positivo e questo pezzo di carta qui – dice il farmacista col green pass in mano – mi legittimerebbe ad andare al supermercato, ma io vado a casa. Ciao ragazzi, ci vediamo presto".
Il video è accompagnato da un commento dello stesso Bergamini. "Non sono un no-vax – ci tiene a sottolineare -, anche se nutro solidarietà con queste persone vivendo la loro discriminazione. Non condivido il green pass, strumento politico e non sanitario. Così come non condivido la pubblicità fatta sulla vaccinazione: non mi sono fotografato con la fiala in mano anche se mi era stato chiesto. Personalmente avrei sottolineato l'importanza di non finire in terapia intensiva senza promesse di tornare improvvisamente alla vita pre-pandemia. Come farmacista so quanto siano stati utili in molti casi i vaccini. È un anno che passo giornate intere al freddo a lavorare, senza mai riposo. Non voglio sentirmi dire 'grazie', ma neanche essere trattato da pecora nera...".
Bergamini per qualche giorno non si vedrà in farmacia. Ma siamo sicuri che il suo nome sarà presentissimo nei social, perché la sua battaglia contro le misure governative per contrastare i contagi si arricchisce di un altro tassello. Un tassello che, ancora una volta, farà discutere.
I nostri migliori auguri a Giovanni Bergamini e alla moglie, positiva anche lei, per una prontissima guarigione.