Medaglia di bronzo per Gaia Aresu alla gara dei Nautici. La studentessa dell’istituto Artiglio si è classificata al terzo posto nella difficile gara nazionale indetta dal Ministero dell’istruzione, che quest’anno si è svolta all’istituto Colonna di Roma, raggiunto dalla ragazza insieme all’insegnante Agostino Bimbo.
Una competizione blindatissima alla quale possono partecipare solo i migliori studenti che frequentano gli istituti nautici con l’ indirizzo costruttori navali. Anche in questa edizione l’istituto tecnico cittadino, si è imposto su molte scuole italiane raggiungendo il podio e confermando la sua eccellenza con grande soddisfazione del dirigente Nadia Lombardi e del professor Salvatore Vescera, referente della rete Co.Nav.
«Sul verdetto della gara dei Nautici – dichiara Gaia Aresu - non riesco ancora a trovare le parole per esprimere quello che sto provando. Non mi aspettavo neanche di essere scelta per rappresentare il mio istituto a livello nazionale, per non parlare poi del pensiero di poter arrivare tra i primi tre in Italia. completamente fuori dall’ordinario. Ancora non ci credo. Tre anni fa, insieme a mia madre e mia sorella, abbiamo deciso di andar via dalla nostra città natale, Catanzaro, lasciandoci alle spalle tutto quello che avevamo costruito fino a quel momento. Questo per venire a studiare a Viareggio, in una delle scuole migliori d’ Italia, in una delle città migliori di Italia, per quanto riguarda il campo navale, per raggiungere quello che fin da piccola è sempre stato il mio unico sogno. I tre giorni a Roma – continua la ragazza - li porto nel cuore, non tanto per il risultato ottenuto, ma per l’atmosfera: c’erano tanti altri ragazzi, con la mia stessa passione, i miei stessi sogni. Voglio ringraziare tutti i miei insegnanti, quelli della 4DCV, che mi hanno aiutata a raggiungere questo risultato. Ma tengo anche a ringraziare la scuola che ha organizzato la gara, e gli studenti della stessa che si sono occupati della nostra accoglienza e che hanno contribuito a rendere questa esperienza indimenticabile. Vorrei fare un ultimo appello ai genitori – conclude la studentessa - che vedono gli istituti tecnici come una scuola “non adatta al proprio figlio” e ai ragazzi perché nel pensare comune si studia poco: toglietevelo dalla testa, pochi hanno idea delle innumerevoli porte che potrebbero aprirsi davanti ai loro occhi una volta finito questo percorso di studio. Credeteci un po’ di più, appassionatevi e innamoratevi, dei libri, della cultura e del mare».
Eleonora Prayer