Non è bastata la misura del divieto di avvicinamento e nemmeno l’ulteriore divieto di tornare a Carrara per scoraggiare un 46enne originario di Viareggio, “risentito” per la relazione sentimentale andata male. L’uomo, G.R. le sue iniziali, alcune settimane fa era stato denunciato dai carabinieri della stazione di Carrara al comando del maresciallo Lorenzo Anzalone, al termine di una delicata indagine “anti-stalking” che era iniziata ad agosto di quest’anno, dopo la denuncia di una straniera 43enne che vive in pieno centro storico.
Secondo il racconto della vittima, il marito, un italiano 46enne originario di Viareggio, non si era mai rassegnato alla fine del loro matrimonio, per questo motivo aveva cominciato a perseguitarla appena si erano lasciati nell’estate dell’anno scorso, costringendola a trasferirsi altrove per qualche tempo, sperando che in sua assenza si calmassero le acque. La donna, invece, non è mai stata lasciata in pace, anzi la situazione nel tempo è peggiorata, perchè quando è tornata a Carrara, l’ex marito ha cominciato a perseguitarla in ogni modo. Praticamente se lo ritrovava in tutti i luoghi da lei frequentati abitualmente, la seguiva per la strada cercando di attirare la sua attenzione con dei gesti plateali, inoltre per costringerla a parlare con lui si presentava più volte a casa sua, attaccandosi al campanello sia di giorno che in piena notte, arrivando al punto di portarsi dietro una sedia per “piantonare” l’abitazione come un cane da guardia.
Per far sentire la sua costante “presenza” il 46enne ne ha combinate di tutti i colori, arrivando al punto di inviare ripetutamente a casa della vittima le forze dell’ordine, fingendo di essere preoccupato perché poteva esserle successo qualcosa, oppure sostenendo che la straniera non avesse i documenti in regola per rimanere in Italia e quindi secondo lui doveva essere rimpatriata, cosa poi risultata non vera. Alla fine dell’indagine, le numerose fonti di prova raccolte dai militari dell’Arma erano servite al giudice Marta Baldasseroni per firmare un provvedimento cautelare con il quale aveva imposto al 46enne di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima e di non provare a contattarla per telefono né in altri modi, come pure di mantenersi lontano dai familiari della donna, insieme al divieto di dimora a Carrara.
L’uomo, però, negli ultimi tempi ha dato prova di essere privo di autocontrollo e di non aver compreso il disvalore del suo comportamento, infatti ha continuato a perseguitare la sua ex: ancora pedinamenti, ancora molestie telefoniche, ancora scenate sotto casa. A quel punto, i carabinieri di Carrara hanno intensificato la vigilanza nei confronti della vittima, inoltre hanno organizzato dei servizi di osservazioni in borghese per non perdere di vista le “mosse” del persecutore, descrivendo dettagliatamente al pubblico ministero Giulia Giancola, titolare del fascicolo delle indagini, tutte le volte che lo hanno visto aggirarsi vicino l’abitazione della sua ex, in violazione di tutti i divieti.
La risposta del giudice non si è fatta attendere, infatti i militari dell’Arma hanno ricevuto l’ordine di cercare lo stalker per notificargli il provvedimento di aggravamento di misura cautelare. Il 46enne è stato quindi arrestato e sottoposto ai domiciliari.