Insieme con "porti aperti" sono scesi in piazza Campioni più di duecento persone, con cartelli, striscioni e bandiere della pace. Vari gli interventi dalle associazioni quali ANPI, Lega ambiente, repubblica viareggina, partito comunista dei lavoratori.
Molto commovente quando a parlare è stato un bambino che ha espresso un concetto molto semplice " la guerra è una brutta cosa, perché muoiono un sacco di persone". Parole semplici, ma che sintetizzano l'animo con il quale molte persone si sono ritrovate in piazza. Tra i presenti anche una ragazza ucraina, che ha ringraziato per la solidarietà.
"Porti aperti da anni raccoglie le sensibilità civiche, politiche e personali schierate in favore di coloro che fuggendo da guerre e da persecuzioni cercano altrove salvezza e semplicemente condizioni per vivere una vita degna di questo nome". Con queste parole si è aperta questa giornata, ricordando soprattutto, che a pagare il prezzo della guerra è il popolo. "Le guerre che hanno molte e diverse nature ma che in comune hanno l'effetto di far arricchire i potenti e di offendere le persone e soprattutto i più deboli devono essere combattute ogni giorno, per impedirne la costruzione con gli strumenti della politica e della pace. Porti aperti dice dunque "no alla guerra" alla quale si è giunti per assecondare interessi che non sono quelli delle popolazioni che pagano da anni un prezzo altissimo."
Incisivo l'intervento di Mario Giannelli e di Silvano Simonetti che hanno ricordato che non esiste solamente la guerra in Ucraina, ma che in questo momento vi sono circa 50 guerre nel mondo e che si deve essere contro tutte le guerre e non solo una in particolare, solo perché più vicina o con più interessi economici.
Una giornata che si può sintetizzare con le parole di Gino Strada " Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra perché la guerra non si può umanizzare, si può solo abolire."