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Scritto da Redazione
Cronaca
21 Giugno 2025

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La mozione dei consiglieri di Opposizione Luce a Stazzema, che chiedeva al sindaco, in qualità di presidente del Parco della Pace, e a tutta l'amministrazione a prendere posizione su quanto sta accadendo a Gaza è stata approvata all'unanimità dal consiglio comunale del 30 maggio scorso. I capigruppo si sono ritrovati per elaborare il testo che ha subito poi alcune modifiche, anche queste approvate da tutti i componenti del Consiglio. Ecco il testo della lettera inviata ai vertici dello stato: “La situazione nella striscia di Gaza ha assunto da tempo le dimensioni di uno sterminio di massa. Ogni giorno perdono la vita centinaia di persone innocenti, si contano ormai decine di migliaia di bambini amputati e le operazioni vengono compiute senza anestesia. Sono stati uccisi centinaia di medici, infermieri, giornalisti. Le città sono state rase al suolo, vengono bombardati sistematicamente campi profughi e ospedali, scuole, strutture ricettive e mezzi di soccorso. Vengono diffuse sul web immagini di violenze perpetrate nei confronti di persone inermi, è impedita la distribuzione degli aiuti umanitari, dei viveri, dell'acqua, dei medicinali. Stazzema ha conosciuto la violenza disumana perpetrata contro una popolazione inerme nell'agosto del 1944 e non possiamo non essere tra coloro che alzano con forza il grido di Pace in questo tragico momento. Il Parco ella Pace non può tacere oltre di fronte al massacro sistematico di un popolo, a tanta crudeltà, a tanta violenza. Visto anche il crescente dissenso popolare e la condanna espressa da parte di eminenti personalità della cultura, anche di fede ebraica, gli amministratori del comune di Stazzema, sede del Parco Nazionale della Pace, lanciano un accorato appello affinché si prenda una netta posizione di distanza politica dalle azioni che lo Stato di Israele sta compiendo nei confronti del popolo palestinese e perché si adottino scelte concrete del nostro Governo verso l'ottenimento di un immediato cessate il fuoco.Riteniamo sia opportuno inoltre che ci si faccia portavoce presso il Parlamento Europeo affinché si adotti una risoluzione condivisa da tutti gli Stati membri volta a promuovere il riconoscimento dei due stati e due popoli, come più volte auspicato anche dal nostro Presidente della Repubblica. Unanimi gridiamo con fermezza che oggi il silenzio non rappresenta solo indifferenza ma sfocia prepotente nella complicità”.

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