In questa intervista con Marcello Pierucci, 59 anni, dottore commercialista, sposato con prole, sindaco di Camaiore, il primo cittadino affronta senza problemi anche se con qualche abilità diplomatica, soprattutto, nei confronti del suo partito, la realtà di un comune tra i più gettonati, turisticamente, della Versilia e non solo: dal mare ai monti, Camaiore sta assumendo una rilevanza sempre più ampia e un sindaco deve saper spaziare tra esigenze concrete ancor più che ideologiche o ideologizzate. Delusione per la sconfitta di Bonaccini e attesa per quella che sarà la politica del Pd targato Elly Schlein, convinzione che preparazione e competenza siano più importanti dell'appartenenza politica e... mano tesa - a differenza del suo predecessore - a Giorgio Del Ghingaro buon amministratore e collega di professione.
Sindaco buongiorno. Partiamo dall'oggi. Lei, che è del Pd, ha votato alle primarie per Bonaccini segretario nazionale e per Mercanti segretario regionale. E ha perso in entrambi i casi. Sia sincero e non venga a dirci che tutto è e sarà come prima.
Nonostante i risultati, continuo ovviamente a sostenere che Stefano Bonaccini sarebbe stato il segretario adatto a guidare il Pd in questo momento storico, dove servono preparazione e competenza: il presidente dell’Emilia Romagna è stato e continuerà ad essere, per me, un esempio e uno stimolo per cercare di essere un buon amministratore pubblico. Montare sul carro del vincitore per convenienza e non per convinzione non è nelle mie corde. Quello di cui sono convinto ora è che ci sia bisogno di ripartire: Elly Schlein è la nostra nuova segretaria e bisogna lavorare insieme a lei per ricostruire un Partito Democratico forte e sempre più convincente nelle proprie battaglie. Non devono esistere correnti, non devono esserci rese dei conti sterili e distruttive: serve un dialogo per unire le varie anime di una comunità politica. Perché, di fatto, non ci sono divisioni nette, solo differenze da unificare e far dialogare. E le differenze sono nei metodi, non negli obiettivi: quelli sono, per la stragrande maggioranza, comuni a tutti gli iscritti.
Lei è diventato sindaco dopo dieci anni di amministrazione Del Dotto. Che cosa ha portato e sta portando di nuovo rispetto ai due lustri precedenti?
Nel decennio trascorso, nel rispetto dei ruoli, ho lavorato e collaborato col sindaco Del Dotto in maniera seria, leale e costruttiva. Del resto sono stato un suo assessore e il suo vice sindaco per tanti anni. Nel 2012 ho sostenuto con forza Alessandro, consapevole della necessità di rinnovamento della classe dirigente che quel momento storico richiedeva: lui ha saputo ben interpretarla, perché, oltre ad essere preparato, era una figura fresca e nuova. Insieme abbiamo lavorato bene e fatto tanto per la comunità. Adesso l’epoca è cambiata: si è aperta una fase successiva, di grandi opportunità da saper cogliere con pragmatismo e spirito di sacrificio. Questi sono due valori che credo di incarnare e di poter mettere al servizio della gente e del territorio.
A Camaiore c'è un palazzo Littorio che, a quanto pare e nonostante le... origini, riceverà un grosso investimento per riportarlo all'antico splendore. Per non parlare della piazza sulla quale si trova.
Il nostro lavoro sulla rigenerazione urbana sul territorio va avanti da tempo. Su quella parte di città è in corso un Progetto strutturato ed organico di riqualificazione, chiamato “Porta Nova” - così come noi camaioresi chiamiamo questa zona del Capoluogo -: si tratta di un ambito di valorizzazione complessivo, partito dalla completa riqualificazione di Piazza XXIX Maggio a vocazione pedonale – che ha rappresentato un investimento da due milioni di euro – e che adesso è pronto a toccare altre due aree inserite nel medesimo tessuto urbano. Abbiamo presentato da poco il primo progetto preliminare che ci porterà, a fine anno, ad iniziare i lavori per rigenerare il Giardino Murato di via delle Muretta, ad oggi inagibile e in stato di degrado: credo che diventerà uno dei punti più belli del nostro Comune. Infine, toccherà proprio all’ex Palazzo Littorio, attualmente di proprietà demaniale, che da tanti anni il Comune cerca di acquisire, anche se muovendosi in maniera un po' troppo macchinosa. Noi, invece, appena insediati, ci siamo messi fin da subito a lavoro su questo tema, perché vogliamo portare a casa anche questa partita. Le svelo in anteprima che ieri abbiamo consegnato al Demanio i documenti che ci chiedeva per poterci cedere l’immobile gratuitamente a fini culturali. Credo che il progetto presentato sia convincente e ben elaborato: è stato redatto dai nostri Uffici insieme al Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze. Attendiamo la risposta, ma sono sicuro che sarà positiva e che, nel giro di poco, potremo finalmente annoverare il Palazzo tra le proprietà comunali. E questo ci consentirà di poter partire per ristrutturalo e riconsegnarlo alla Città dopo svariati decenni. Mi lasci aggiungere un’altra cosa: questa è la migliore risposta che potessimo dare a coloro che per anni ci hanno attaccato dicendo che noi non avevamo un’idea di Città e che gli interventi pubblici venivano fatti senza una visione chiara. La visione chiara ce l’abbiamo e la stiamo realizzando passo dopo passo. E questo allargamento strutturato ed articolato del Centro Urbano, frutto di una seria e profonda riflessione sulle esigenze della comunità, non si fermerà qui.
Abbiamo notato che la fondazione Carilucca è generosa di contributi verso tutto il territorio, ma Camaiore, ad essere sinceri, ci sembra aver preso sempre le briciole. Colpa di Marcello Bertocchini adesso e Arturo Lattanzi prima, o colpa di Alessandro Del Dotto che se ne è sempre rimasto al di qua del monte?
Credo sia indubbio che Camaiore, nel tempo, poco si sia aperta alle opportunità esterne di collaborazione nel sostegno e nel finanziamento di opere pubbliche importanti. È altrettanto vero, però, che fino alla stesura e alla successiva entrata in vigore del nuovo Piano Operativo, avvenuta la scorso settembre, mancava una vera e netta visione strategica del nostro territorio, che di fatto non ci consentiva di poter ragionare su pianificazioni sostanziali. Adesso la visione c’è e ci siamo attivati fin da subito in questo senso. D’ora in poi, al di là del monte, ci andremo più spesso e con più sicurezza.
Lido di Camaiore, una località estiva di eccellenza che registra più presenze di tutti i comuni del litorale Viareggio inclusa. Merito anche dei balneari che, con la Bolkestein e l'Unione Europea rischiano di trovarsi nella cacca. Lei che cosa sta facendo per aiutarli?
Il nostro litorale possiede delle caratteristiche uniche e peculiari, che devono essere preservate e tutelate per il loro valore turistico-ricettivo. Pertanto, pur riconoscendo i principi che hanno ispirato la Bolkestein, non possiamo fare a meno di sostenere le proprietà degli stabilimenti, per evitare che questo patrimonio umano e qualitativo venga debellato da multinazionali che antepongono il profitto al legame col territorio. La mia posizione è netta da sempre: al fianco dei balneari senza se e senza ma.
A proposito. Mimmo D'Alessandro, patron del Summer Festival, da un paio di anni ha deciso di scommettere su Bussola Domani con i suoi concerti e la formula dell'all inclusive. Fa bene o farebbe meglio a lasciar perdere?
Fa benissimo. Noi abbiamo scelto fin dall'inizio, per il rilancio dell’area di Bussoladomani, un interlocutore solido, serio, preparato e competente. Mimmo D’Alessandro è un professionista di alto livello, riconosciuto a livello mondiale per la qualità del suo lavoro pluridecennale. Riteniamo prioritaria la valorizzazione di quell’area (la cui riqualificazione è costata tanti soldi) perché ha un valore culturale enorme: è quella in cui sorgeva il mitico tendone di Sergio Bernardini, dove Mina ha cantato per l’ultima volta in pubblico. La storia della musica è passata da lì ed è lì che deve tornare a trovare casa. La Prima Estate è il brand che serve a Lido di Camaiore e all’Italia intera per affacciarsi orgogliosamente al di fuori dei propri confini. Un format diverso da tutti gli altri: non un concerto, ma una vacanza e un’esperienza da vivere sulla nostra meravigliosa costa. Lido e tutto il nostro territorio sapranno dare a Mimmo e a tutto il mondo della musica risposte davvero importanti.
Sicurezza: qualcuno dice che a Camaiore e dintorni c'è una microcriminalità diffusa e invasiva. Vero o falso? E se qualcosa c'è, secondo lei da cosa dipende?
Camaiore è indubbiamente un Comune sicuro. Questo non lo dico io, ma il Prefetto, che annualmente ci inserisce tra i Comuni col più basso livello di delinquenza della Toscana. Esiste un fenomeno di disagio giovanile, che si concretizza con piccoli atti vandalici, schiamazzi e similari. Fenomeni contenuti che cerchiamo regolarmente di arginare, specialmente attraverso il dialogo con le famiglie. Famiglie che, però, spesso e purtroppo, non sono così disposte alla collaborazione e forse anche un po’ assenti.
Lei una volta ebbe a dire di averne i coglioni pieni degli improvvisati e di voler avere a che fare con professionisti capaci anche se di opinioni opposte alla sua. Lo sa che la Elly Schlein potrebbe deportarla in qualche Gulag di sovietica memoria?
Quello della competenza e della preparazione è un tema che mi sta particolarmente a cuore. Io ho appoggiato la candidatura di Stefano Bonaccini anche per questo forte legame con gli amministratori locali – visto che lui ne rappresenta una delle massime e più positive esperienze -. Ma non perché gli amministratori locali siano a prescindere unti dal Cielo. Da ormai un ventennio i partiti politici non sono più così radicati sul territorio e non esistono di fatto più le scuole di partito. Oggi la scuola si fa negli enti pubblici, da amministratori appunto. La politica non si improvvisa: non basta essere bravi imprenditori o grandi menti per fare bene politica: serve preparazione nel settore e conoscenza delle dinamiche di ciò che si governa, e il pubblico è spesso molto diverso dal privato. Insomma, serve, appunto, esperienza sul campo. Quello dei bravi amministratori locali è un patrimonio da tutelare e su cui scommettere per il futuro del nostro Paese. Con la gavetta, quella vera, l’improvvisazione ha più difficoltà a prendere piede e arrivare ai vertici.
La Schlein vorrebbe che anche l'uomo facesse la donna nel senso di stare dietro per un determinato periodo a pannolini e cacche da pulire oltre a pappe da preparare. Sua moglie cosa ne pensa? E lei?
Io vorrei che l’Italia si ispirasse alle grandi socialdemocrazie nordeuropee: paesi dove i diritti e le libertà delle persone sono alla base di una comunità. Per far questo c’è la necessità di una struttura pubblica capace di fornire servizi necessari e di qualità, in tutti i settori. Dopodiché ogni soggetto dev’essere libero di esprimersi e di vivere come vuole nel rispetto di tutti. Quindi le coppie di genitori che intendono svolgere le attività familiari nel modo che dice lei devono essere libere di poterlo fare e quelle che vogliono continuare a vedere il proprio ruolo in un’ottica più “tradizionale” devono essere altrettanto libere di poterlo fare.
Lei è una partita Iva quindi sa cosa vuol dire lavorare e dover pagare tasse a iosa a questo paese di parassiti. Come fa a essere del Pd che, soprattutto, ora, è diventato il Nuovo Paradiso di tutti coloro che rivendicano qualcosa senza dare niente in cambio?
Non ho una visione così negativa del mio partito: io lo vedo come un partito non di classe, ma laburista e riformista, pronto a sostenere la categorie operaie, i giovani che vogliono fare imprenditoria, chi si vuole affacciare alla professione lavorativa. Un partito che protegge le pari opportunità di tutti i cittadini, che si batte per l’istruzione e la formazione garantita a tutti. I parassiti non piacciono neanche a me: lavoro da tanti anni e sono una persona dedita al sacrificio. Ma non credo che il Pd sia meramente un ricettacolo di sole mele marce. Tante battaglie per me importanti e fondamentali vedo combatterle solo dal Pd.
Sport e scuola: a Camaiore come si vive da studenti e da sportivi?
Da studenti si vive molto bene. Il nostro territorio offre servizi scolastici moderni e all’avanguardia, con plessi adeguati e investimenti continui. Nel Piano Treinnale delle Opere Pubbliche, ad esempio, abbiamo stanziato quasi 5 milioni di euro per interventi sui nostri immobili scolastici – oltre ad un finanziamento, di recente aggiudicazione, da più di un milione di euro per il loro efficientamento energetico e la sostituzione di tutte le caldaie -: questo per garantire sempre la sicurezza e la salute dei nostri ragazzi. Ma si vive bene anche da genitori di studenti, visto che le nostre tariffe scolastiche sono di gran lunga le più basse del comprensorio versiliese, mantenendo anche il primato della qualità. Da sportivi si vivrà sempre meglio nei prossimi anni: stiamo procedendo con il rinnovamento e la riqualificazione di gran parte degli impianti sportivi del territorio, che nel triennio cambieranno in gran parte volto e funzionalità. Si partirà già quest’anno con i lavori sul Campo Sterpi di via Fonda a Camaiore: solo lì, l’investimento è di ben milioni di euro. E poi, anche per i non sportivi ma amanti dello sport, Camaiore ha un’offerta non da poco: da tanti anni siamo sede fissa della prima tappa e della partenza della seconda tappa della Tirreno Adriatico, una delle corse ciclistiche più importanti del Mondo. E, quest’anno, potremo godere anche di ben due passaggi del Giro d’Italia sul nostro territorio, il 16 e 17 maggio, con la partenza della carovana il secondo giorno da Piazza XXIX Maggio. Un anno che, sportivamente, passerà alla storia.
L'ospedale Versilia doveva essere smantellato secondo i suoi amici e dirigenti di partito in Regione. Anche lei pensa a dismettere quello che, un tempo, era un presidio con reparti di eccellenza? A proposito, dove sono finiti adesso?
La Conferenza dei Sindaci della Versilia è in prima linea per sostenere e supportare l’Ospedale Unico, dove è opportuno che vi rimangano forti i punti di eccellenza – come, ad esempio, la traumatologia – imperniati in un quadro strategico territoriale, ovvero quello dell’Asl Nord-Ovest. Il rischio di uno smantellamento progressivo c’era e soffiava forte: tutti noi Sindaci, in stretta collaborazione con il Presidente della Conferenza versiliese Giorgio Del Ghingaro, abbiamo fatto da argine e ci siamo battuti contro la dismissione, anche con discreti risultati, come l’arrivo al Versilia dei macchinari per la chirurgia robotica. Indipendentemente da questo, però, la nostra attività di monitoraggio e di vigilanza su ciò che accadrà sull’Ospedale dovrà continuare ad essere massima. Sulla salute non si scherza ed è nostro dovere di Primi Cittadini tutelare quella pubblica, che interessa intere comunità e quindi centinaia di migliaia di persone.
Penultima domanda: ci dica tre cose che, sicuramente, alla fine del suo primo mandato Camaiore e i suoi territori avranno in più rispetto all'immobilismo deldottiano.
Contesto con forza il termine “immobilismo” nel descrivere l’operato da sindaco di Alessandro Del Dotto, di cui io sono stato forse il primo collaboratore politico e amministrativo – in quanto vice sindaco – e ne ho condiviso con forza scelte, obiettivi e traguardi. Le cose vanno guardate con gli occhi della realtà: i risultati portati a casa in dieci anni di amministrazione sono tanti e importantissimi, frutto di un intenso lavoro di squadra. Per citarne solo alcuni: dalle opere pubbliche, come ad esempio la Piazza XXIX Maggio, la rigenerazione di BussolaDomani o la completa riqualificazione stradale del Lido (che aveva la maggior parte delle strade in condizioni più che pietose), fino ai temi che forse risaltano meno agli occhi poco attenti, come la stesura del nuovo Piano Operativo – con Carrara, siamo stati i primi in Toscana a portarlo a termine dopo la riforma: a Pietrasanta glielo hanno stracciato e li hanno fatti ricominciare da capo -, l’eccellenza dei servizi scolastici e sociali, il passaggio dal 28% a quasi l’80% di raccolta differenziata e l’ampliamento del porta-a-porta su tutto il territorio comunale. Glielo garantisco, non è poco. Anzi, è davvero molto. Adesso, come ho già detto, siamo entrati in una seconda fase, nuova e successiva. Dopo aver messo Camaiore al pari della Versilia, oggi l’obiettivo e forse anche la necessità è quella di diventarne una vera – se non la vera – eccellenza. Un deciso cambio di passo, ingranando la famosa “marcia in più”. Visto che le opere pubbliche sono quelle che fanno più rumore, le dico che sicuramente la priorità è dare via via concretezza realizzativa a ciò che è descritto nel nuovo Piano Operativo. Tre cose certe? Entro il mandato la nostra comunità potrà godere dell’ex Arlecchino completamente rigenerato, dell’ex Palazzo Littorio rinato come polo museale e della Pista Ciclabile in sede propria che collegherà il mare al Capoluogo. E ci aggiungo anche la nuova viabilità alternativa in entrata e in uscita da Camaiore, che risolverà l’annoso problema pluridecennale di code e ingorghi. Queste le quattro cose a cui, nel 2027, alla fine del mio mandato, sono convinto di poter mettere la spunta verde accanto.
Ultima 'question': il suo predecessore ce l'aveva con Giorgio Del Ghingaro così come tutto il Pd versiliese e anche la Sinistra. Ora non venga a dirci che lei è pappa e ciccia con lui anche se fate lo stesso mestiere di commercialisti.
Chi vuole esercitare bene il ruolo di sindaco deve sapersi togliere da dosso le proprie vesti più personali e indossare quelle istituzionali di chi rappresenta una comunità e deve dialogare con il territorio e con le istituzioni. In questi mesi da primo cittadino sto spesso condividendo alcuni passaggi strategici per la Versilia con Giorgio Del Ghingaro, con il quale riesco a collaborare in maniera proficua, riscontrandone anche la notevole preparazione e qualità amministrativa. Questo non ha niente a che fare con il punto di vista più prettamente politico: ad esempio, la sua scelta di aver appoggiato, a Lucca, forze con Casapound non l’ho apprezzata. Ma a me interessano Camaiore e la Versilia, e questo, ripeto, poco interessa nel quadro dell’attività amministrativa territoriale che ben facciamo insieme.