Sempreverde e vegliarda,la Befana non passa mai di moda: lassù sulla sua scopa lancia doni ai bambini, senza distinzione alcuna. In una delle sue notti incantate, la vecchierella - una volta - inviò ad un bambino un dono speciale: il gatto che da sempre la accompagnava e che, stanco e annoiato della vita comunque assai monotona che conduceva a fianco della signora, voleva esplorare il mondo, non accontentandosi della consueta routine. Così la Befana accordò al felino di calarsi nel mondo degli umani e lui finì per trovarsi in un camino pieno di cenere, diventando così tutto nero e incontrando, dopo il passaggio nell'oscuro cunicolo, un bimbo del quale rimase amico per sempre.
Per questa ragione la poliedrica artista Laura Lorenzini Nadine ha voluto interpretare – con un disegno a matita acquerellabile su cartoncino - il mito del gatto della vecchietta immortale - sempre tanto attesa da vecchi e piccini – raffigurando l'amico felino, che, sereno e consapevole del suo nuovo viaggio di scoperta del mondo umano, si accingeva a congedarsi dall'amabile vecchina, disegnata soltanto dal busto in giù.
Laura Lorenzini 'Nadine' (Viareggio, 1988), artista apuo-versiliese, raffigura da tempo miti e leggende. Disegnatrice e fotografa, cultrice dei significati esoterici,grande appassionata di arco e cavalli, sviluppa la sua arte legata a miti e leggende popolari, italiane ed europee.
Nell'ambito della tematica della Befana ricordiamo la sua rappresentazione di una vecchina leggera e non invadente nel disegno a matita acquerellabile su cartoncino blu notte, intitolato, appunto, "La tradizione della Befana", nel quale risalta in primo piano l'ombra della vegliarda mentre pare attraversare la luna piena. Si intravede la pezza color viola, i capelli ormai grigi, oltre al sacco in canapa contenente le calze con due piccole toppe: una rosa in basso e una azzurra in alto.
Sotto la scopa si possono notare tre calze di colore rosso e bianco che la Befana sta lanciando per i piccoli.
Tra i disegni più significativi della giovane artista apuoversiliese si ricorda “La magia della Luna, ovvero la leggenda del vampiro di Birmingham”.
Spesso alcuni tratti ieratici delle sue rappresentazioni sono ispirati a particolari espressioni feline della sua gattina Morrigan, detta Momo, dal nome della dea celtica della guerra e del fato.
Ricordiamo - infine - che il mito della Befana ha radici straordinariamente antiche: dal paganesimo pre-romano agli stessi Romani, i quali credevano che, nelle dodici notti successive al solstizio d'inverno, delle figure femminili spiccassero il volo sui campi coltivati, propiziando la fertilità dei successivi raccolti.
Analoghe figure appartengono anche a miti dell'Europa centrale e nordica: dalla britannica Bertha alla celtica Perchta.