Anno XI 
Domenica 27 Luglio 2025

Scritto da Redazione
Pietrasanta
24 Luglio 2025

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Un pennello. Un inchiostro di china tradizionale, il Meok, preparato con fuliggine e resine vegetali. Un solo colore, il nero, per un messaggio netto, essenziale, autentico. E quella "spaccatura", che è la sua firma inconfondibile, a disegnare il profilo delle Alpi Apuane. E' nata così, l'opera calligrafica che lo scultore sudcoreano Park Eun-Sun ha realizzato e donato a Pietrasanta, per accompagnare la candidatura della città a Capitale italiana dell'arte contemporanea 2027.

"Volevo che il nome 'Pietrasanta' fosse leggibile in un istante – ricorda – e portasse in sé la natura del mio lavoro artistico, il mio legame profondo con questa comunità che mi ha accolto e la fedeltà alle mie radici". Prima versione di almeno un centinaio di soluzioni, "alcune molto lontane dalla bozza iniziale – prosegue lo scultore sudcoreano che, di Pietrasanta, è cittadino onorario dal 2021 – è stata scelta per la sua semplicità e spontaneità. Ed è stato bellissimo scoprire che anche la linea centrale, che nelle mie sculture è metafora di resilienza umana rappresentando la forza di ciò che, pur ferito, continua a rimanere in piedi, qui ha acquistato un nuovo significato: il profilo delle Alpi Apuane, le montagne che incorniciano Pietrasanta e che hanno attirato qui artisti come Michelangelo, diventando parte inscindibile della sua storia".

La "consegna" ufficiale dell'opera a Pietrasanta è avvenuta nel corso della cerimonia-evento all'ex cooperativa di consumo, lo scorso 28 giugno: "Sono arrivato qui 32 anni fa – aveva ricordato, in quell'occasione, Park Eun-Sun – e non me ne sono più andato. Mi allontanavo per brevi periodi solo per andare a trovare i miei genitori. Ancora oggi, quando lascio Pietrasanta per lavoro, cerco sempre di tornare al più presto. Tutti i più grandi artisti hanno lavorato e vissuto qua e, grazie a questo luogo, anch'io ho potuto condividere con loro tanta esperienza. Pietrasanta è pronta a diventare Capitale italiana dell'arte contemporanea perché non deve inventarsi città d'arte: lo è da sempre, grazie agli artisti, alle gallerie e ai maestri artigiani che ne hanno plasmato l'identità, l'anima e il futuro".

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