La decisione della Regione Toscana di sospendere gli accorpamenti scolastici, come richiesto anche dalla Provincia di Lucca per l'Isi 'Marconi' e l'Iis 'Don Lazzeri-Stagi' in Versilia è accolta con soddisfazione dall'ente di Palazzo Ducale che vede così riconosciuto il valore della propria richiesta.
«Il presidente Giani e l'assessora Nardini - commenta il presidente della Provincia, Marcello Pierucci - hanno preso atto di come la decisione fosse stata presa su basi non così solide e che i numeri, di fatto, non giustificassero quegli accorpamenti previsti dal Governo. Non può che farmi piacere, quindi, che un ordine del giorno nato nel nostro consiglio provinciale ad opera del consigliere Federico Gilardetti, sia stato tra i fattori che hanno innescato la riflessione che ha portato a decidere tale proroga».
L'accorpamento dei due istituti versiliesi aveva fatto discutere e suscitato non poche proteste da parte di insegnanti, studenti e genitori, in quanto ritenuto penalizzante da un punto di vista didattico per le studentesse e gli studenti che frequentano ambedue gli istituti e che avrebbe comportato anche un dimensionamento dell'organico dei due istituti con la conseguente perdita di posti di lavoro.
Proteste che avevano fatto approdare la questione in sede consiliare, dove, a metà dicembre, in occasione del dibattito sul dimensionamento della rete scolastica e l'offerta formativa provinciale, il consigliere di maggioranza, Federico Gilardetti, aveva presentato un ordine del giorno, nel quale chiedeva il rinvio di un anno della decisione di accorpamento dei due istituti scolastici. Richiesta che, adesso, diviene reale, grazie al provvedimento della Regione.
«Il ricorso al Tar e alla Corte Costituzionale intrapreso dalla Regione Toscana e motivato dal non aggiornamento dei numeri della popolazione scolastica - spiega il presidente della Provincia -, può sembrare solo tecnico, ma di fatto non è così. Attraverso i numeri, possiamo comprendere le esigenze delle scuole, sia in termini di offerta formativa, sia per quanto concerne eventuali accorpamenti. Personalmente, resto convinto che di fronte a un ambito importante quale quello della formazione scolastica - conclude Pierucci -, non si può né si deve portare avanti una politica di tagli come quella che sta effettuando il Governo, senza considerare le esigenze dei territori e dei singoli istituti, bensì si deve guardare alla scuola come a uno dei settori nei quali è più importante investire, perché è quello che parla del nostro futuro, del futuro delle nuove generazioni e, in definitiva, del nostro stesso Paese».