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Scritto da Redazione
Notizie brevi
25 Febbraio 2025

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Davide Pugnana storico dell'arte e scrittore sabato 1 marzo alle 17.00 nel Giardino d'Inverno di Villa Bertelli a Forte dei Marmi presenta la conferenza Antonio Canova tra antico e moderno L'evento è promosso e sponsorizzato da Giulio Garsia Financial Advisor.

Antonio Canova – spiega il dott. Pugnana - è un ponte fra due epoche: è il più grande rappresentante della scultura neoclassica ed è anche uno straordinario e contemporaneo ambasciatore del nuovo gusto romantico. Canova è riuscito a traghettare nell'età moderna i canoni estetici e stilistici della cultura classica. Antonio Canova - prosegue- non è stato solo un grande scultore, ma anche un abile diplomatico, che ha permesso la restituzione di molte opere confiscate dai francesi durante le campagne napoleoniche. L'arte canoviana fu uno degli ultimi fenomeni a carattere universale della cultura occidentale: il suo linguaggio classico era capace di assorbire le più diverse istanze politiche e culturali del tardo Settecento e primo Ottocento. I pontefici e monarchi di antico regime, i regnanti illuminati, i cattolici e i protestanti, gli spiriti rivoluzionari, i nuovi potenti dell'età napoleonica, l'emergente classe borghese, l'aristocrazia reazionaria e infine l'intera Europa della Restaurazione: tutti, per ragioni diverse, si identificarono nelle statue di Canova, vedendovi la conservazione della tradizione, i nuovi ideali, la modernità, l'utopia, la forza, la fede, la grazia. Sebbene l'importanza storica di Canova sia pari a quella di Michelangelo, presso il grande pubblico l'artista veneto non gode certo della medesima popolarità. Amato e desiderato dai potenti d'Europa tra cui Napoleone, stimato ed elogiato dai più importanti scrittori dell'epoca, da Foscolo a Stendhal, da Chateaubriand a Pietro Giordani, Canova resta ancora oggi per molti un freddo artista neoclassico, come del resto tutto il neoclassicismo, che è spesso ignoto agli studenti. Frutto forse anche di un fraintendimento, che il neoclassicismo in fin dei conti non dica nulla di nuovo, e sia profondamente inattuale rispetto ai grossi cambiamenti dell'Europa del Settecento, dal criticismo illuminista alla prima rivoluzione industriale, inattuale rispetto alla pressione della modernità. Eppure – conclude Pugnana- senza il neoclassicismo, senza il suo rapporto dialettico e a volte contraddittorio con l'antico, non ci sarebbe nessuna modernità possibile.

Ingresso libero. Prenotazione 0584 787251

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