"Ad oggi, la situazione italiana è sotto controllo". Detta così, la frase d'esordio di Draghi nella conferenza stampa di questa sera sembrerebbe quantomeno contraddittoria, viste le misure che il consiglio dei ministri ha preso per contrattaccare una pandemia che pare volersi ridestare. Ma, come ha sottolineato il presidente, la strada da perseguire è quella della prevenzione.
Draghi e il suo governo delle larghissime intese ha appena approvato il cosiddetto "super green pass": nuove misure, illustrate dal ministro Speranza, volte ad evitare le drastiche e draconiane restrizioni alle quali siamo stati tristemente abituati in questo triste anno e mezzo.
Lo ha detto il primo ministro ed è palese a tutti: l'Italia è in una delle situazioni migliori d'Europa. "Questo grazie al successo notevole della campagna vaccinale e a tutti gli italiani che hanno contribuito a raggiungere un traguardo importante e necessario, compreso chi sta accedendo in questi giorni alla terza dose – ha spiegato Draghi -. Occorre però chiedersi quali siano gli eventuali rischi".
Perché, come detto, occorre prevenire. "La situazione degli altri paesi europei è molto grave. La nostra, invece, è in lieve ma costante peggioramento. Inoltre non siamo ancora nella pienezza dell'inverno e, in questo periodo, la copertura vaccinale del ciclo comincia ad affievolirsi. Adesso dobbiamo prevenire per preservare, avere prudenza per conservare quello che ci siamo conquistati durante questi mesi".
Ecco il senso, dunque, di queste nuove misure riguardanti il tanto dibattuto green pass. La prima azione governativa che si pone in quest'ottica riguarda la somministrazione della terza dose, la cosiddetta 'dose-booster', anticipata da sei a cinque mesi dopo la seconda iniezione. Ma questo, in pratica, riguarda solo chi il vaccino ha scelto di farlo.
Tempi di magra, invece, per i famigerati 'no-vax', termine divenuto ormai simil-offensivo per definire una categoria simil-pericolosa. Per chi decide di non inocularsi, infatti, le restrizioni ci saranno. A Speranza l'onere di illustrarle.
Obbligo vaccinale? Per ora no, se non per alcune categorie. Già vigente per personale sanitario e lavoratori delle Rsa, sarà esteso anche al personale scolastico, a quello non sanitario degli ospedali e alle forze dell'ordine (militari compresi).
Il certificato verde rafforzato sarà la vera novità che dal 6 dicembre caratterizzerà le nostre vite fino, per adesso, al 15 gennaio. Esso si acquisirà solo tramite vaccino o guarigione: niente più tamponi per aggirare la siringa se non per andare a lavorare. Tutto ciò già in zona bianca. Obiettivo? "Evitare chiusure o riduzione delle capienze nei luoghi pubblici", dice Speranza.
L'utilizzo del green pass, inoltre, sarà esteso per alberghi, treni regionali e interregionali, trasporto pubblico locale e addirittura agli spogliatoi di tutte le attività sportive. La validità della certificazione passa da dodici a nove mesi, così come suggerito dall'Iss.
Per quanto riguarda la terza dose, invece, dal 1 dicembre verrà allargata la platea anagrafica che potrà usufruirne. "Oggi le prenotazioni sono aperte per tutti gli over 40. Con il mese nuovo tutti i maggiorenni potranno accedere alla 'dose-booster'. Abbiamo un vantaggio sul Covid: dobbiamo conservarlo e anticipare il virus".
Tutto il consiglio dei ministri si è espresso a favore di queste nuove regole. Un'unanimità della maggioranza di governo che potrà tradursi in nuove manifestazioni 'no green pass'. Ma Draghi è fiducioso. "Se la nostra strategia funzionerà, riusciremo a conciliare gli animi di tutti e dare certezze anche per l'imminente stagione invernale. Vogliamo prevenire e conservare, evitare rischi e conservare questa normalità che stiamo raggiugendo. La terza dose? Io l'ho fatta".