Finalmente Ondona verrà riportata alla luce. Avete capito bene e non è un errore di ortografia, non si parla di Ondina, la seducente compagna di Burlamacco, ma di Ondona, una balena millenaria ritrovata a pochi chilometri dal mare di Viareggio. Il primo ritrovamento è di ben 15 anni fa, quando una signora, scavando per sistemare delle canne, trovò ben 4 vertebre.
Da lì l’inizio dei rilievi con il georadar per individuare e capire la grandezza e la posizione dello scheletro. Dopo i primi rilevamenti, si è visto che la balena aveva una misura di circa 20 metri.
Ci sono voluti molti anni per riuscire a trovare chi si cimentasse nello scavo del fossile. Grande l’impegno della professoressa Monica Bini dell’università di Pisa e del biologo Paolo Ercolini. La svolta è arrivata quando è intervenuto il gruppo avis mineralogia paleontologia Scandicci ( Gamps ), ma soprattutto grazie al coinvolgimento del suo presidente, Simone Casati, uno dei massimi esperti italiani in materia di fossili, che si è offerto di realizzare lo scavo.
L’interessa nei confronti di questo fossile è molteplice. Secondo il paleontologo dell’università di Pisa che guiderà gli scavi, Giovanni Bianucci, in base alle vertebre ritrovate si tratterebbe o di una balena comune o di una balenottera azzurra. In entrambi i casi il ritrovamento avrebbe una forte valenza scientifica. Nel caso si trattasse di una balena comune, le sue dimensioni sarebbero superiori a quelle che attualmente abbiamo nel nostro mare. Nel caso si trattasse di una balenottera azzurra, potrebbe trattarsi dell’ultimo esemplare del Mediterraneo. Lo studio di questo fossile, potrà dare delle risposte sull’evoluzione climatica della zona, permettendo di fare una serie di modelli che ne evidenzino la storia passata e futura. A tale scopo collaborerà con le ricerche la professoressa viareggina Monica Bini.
Il progetto proposto dall’università di Pisa è di realizzare, durante lo scavo, un laboratorio didattico paleontologico, aperto alle scuole. Grazie alla guida degli esperti i bambini potranno utilizzare i nuovi mezzi di ricerca della paleontologia virtuale, come droni e laser scanner.
Non mancherà un documentario, che verrà realizzato dal giornalista Francesco Bertolucci, Victor Musetti e Stefano Morelli.