Circa un centinaio le persone presenti questo pomeriggio davanti alla sede del parco le Cascine vecchie a San Rossore per portare l’attenzione del presidente Lorenzo Bani sulla spinosa questione della ciclovia tirrenica. Una mobilitazione che ha visto coinvolto non solo il coordinamento la Lecciona non si tocca, ma molti gruppi ambientalisti, politici e singoli cittadini, non solo di Viareggio, ma anche di Pisa. Lo striscione simbolo, di 200 metri quadrati, con la scritta la lecciona non si tocca, è stato srotolato sul prato del parco, non in segno di protesta, ma di partecipazione. Una delegazione è andata dal presidente Lorenzo Bani a chiedere di chiarire la posizione del parco di fronte alla questione della ciclovia tirrenica. L’incontro è durato più di un’ora e mezza e ha evidenziato una sostanziale unità di vedute : non opportunità del passaggio della ciclovia tirrenica dalla lecciona e dalle altre riserve naturali e un parere favorevole al passaggio dal viale dei Tigli. Dura la posizione della consigliera Barbara Paci sulla mancanza di confronto “su Camaiore hanno fatto continui tavoli di incontro tra ente locale e cittadini e a Viareggio non è stato fatto niente”. In totale accordo con la Paci anche l’avvocato e presidente di Spazio Progressista, Nicoletti Tiziano che ha presentato la richiesta per poter vedere il progetto nella sua totalità e non solamente le vie evidenziate che saranno interessate dalla ciclovia.
Il problema si pone proprio per quanto riguarda il progetto di fattibilità “ a me nessuno ha chiesto un parere” dichiara Bani “ il progetto non è definitivo, è stato mandato al ministero perché deve avere la valutazione di incidenza ambientale e poi lo devono rimandare alla regione che lo deve approvare. Quando ci sarà questo progetto, a quel punto sarà mio dovere esprimere un parere, sentendo anche il mio comitato scientifico che mi da ampie garanzie di indipendenza, sui cui posso tranquillamente tranquillizzare tutti”. La posizione personale di Bani è stata più volte chiarita e anche in questo caso afferma “ la lecciona non si presta per essere una ciclovia, sia per ragioni politico ambientali, anche se il tracciato sarebbe un livello ottimale per quanto riguarda il decreto ministeriale, sia considerato il flusso di persone che arrivano. Non mi sembra che sia compatibile. Non solo. Le problematiche sono quelle della sicurezza, perché sulla strada della lecciona ci passano: gli autocompattatori per i rifiuti d’estate, l’ambulanza, l’antincendio e anche i servizi di manutenzione. E’ così complicata, vista anche la larghezza ridotta del tracciato che non vedo come possa essere compatibile con una ciclovia che domani diventerà nazionale o anche internazionale”. La soluzione proposta da Bani è di andare su una realtà che è già ben consolidata e che può essere tranquillamente inserita come ciclovia, cioè il viale dei tigli.
Interessante l’intervento di Angela Giudiceandrea, laureata in Agronomia a Firenze ed in Tecniche Partecipative ad Ingegneria di Pisa, insegnante e parte del gruppo amici della terra versilia. La Giudiceandrea era uno dei delegati che è andata a parlare con Bani “noi gli abbiamo sottolineato che la lecciona non è un’isola, cioè a noi interessava tutto il percorso della ciclovia tirrenica su tutto il territorio del parco. Lui ci ha mostrato le lettere dell’UZI ( unione zoologica italiana) e della FISNA (Federazione Italiana di Scienze della Natura e dell'Ambiente ), che sono le associazioni scientifiche d’Italia che avevano mostrato preoccupazione, sia per i confini del parco, sia per la ciclovia tirrenica e ci ha rassicurato non solo per quanto riguarda la ciclovia, ma anche per quanto riguarda l’apertura dei confini del parco”.
Flash mob al parco Migliarino San Rossore: "La Lecciona non si tocca"
Scritto da lucia paolini
Cronaca
11 Febbraio 2022
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