Anno XI 
Mercoledì 5 Febbraio 2025
  - GIORNALE NON VACCINATO
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

Scritto da Redazione
Cronaca
26 Ottobre 2022

Visite: 360

Reperti archeologici di epoca romana, risalenti al periodo compreso fra la metà del II secolo a.C. e la fine del I secolo a.C., abbandonati nelle acque del porto di Viareggio. Una scoperta eclatante a cui si è giunti attraverso una complessa attività investigativa condotta dai militari della Guardia Costiera di Viareggio in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province Lucca e Massa Carrara.

Le indagini della Capitaneria di Porto sono scattate in conseguenza di una segnalazione pervenuta da alcuni operatori portuali che – di notte – avevano visto un uomo gettare “strani” manufatti nelle acque della darsena “Viareggio”, simili a grossi proiettili, ma difficili da identificare a causa della scarsa visibilità.

I militari, dopo aver localizzato l’area di abbandono degli oggetti, si sono avvalsi della collaborazione della ditta locale di sommozzatori “Lenci Sub” per le verifiche subacquee. Nessuna traccia di proiettili o manufatti bellici; con grande stupore, gli operatori subacquei hanno portato alla luce due anfore romane delle dimensioni di circa un metro ciascuna, fratturate nella parte centrale ma in buono stato di conservazione.

Gli uomini della Guardia Costiera di Viareggio, dopo aver interessato il competente ufficio della Soprintendenza Archeologica, hanno intensificato le indagini per risalire all’autore dell’abbandono. Sono stati sentiti numerosi testimoni ed acquisite le immagini delle telecamere di sorveglianza del porto che hanno portato ad identificare la persona, immediatamente convocata negli uffici di polizia giudiziaria della Capitaneria di Porto.

Appurata l’intenzionalità dell’uomo di volersi disfare di quei beni, recuperati accidentalmente in mare, i militari hanno provveduto a darne notizia all’Autorità Giudiziaria per la commissione dei reati di appropriazione indebita di beni culturali ai sensi dell’art 518/ter cp e di danneggiamento ai sensi dell’art.635 cp.

La Soprintendenza Archeologica Belle Arti, infatti, ha confermato l’autenticità e l’interesse storico delle due anfore vinarie di epoca romana tipo “Dressel” che saranno restaurate e custodite come pregevoli beni del patrimonio artistico e culturale.-

Pin It
  • Galleria:
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

ULTIME NOTIZIE BREVI

Spazio disponibilie

Due lavori di Stefano Carlo Vecoli entrano a far parte del pregiatissimo Archivio e Pinacoteca della Società delle Belle…

"Donna Sicurezza” è il nome dell’iniziativa che La Canniccia Motor Club ha lanciato in collaborazione con ProDrive Academy…

Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

Domenica 9 febbraio dal Caffè Savoia (lungo la Passeggiata) parte la visita guidata “Viareggio: il Liberty…speciale Carnevale”, un…

Domenica 2 febbraio alle 10,30 il comune di Camaiore inaugura il parcheggio presso via Fondi, intitolandolo…

“Fa veramente specie che si senta la voce del sindaco Serena Arrighi solamente ora che il…

Spazio disponibilie

Nuovo appuntamento con gli incontri di naturopatia alla biblioteca Sirio Giannini, a Palazzo Mediceo. L'appuntamento è per mercoledì 5…

L’associazione culturale Il Guiscardo sostiene con convinzione la decisione del sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti, di trasferire…

Spazio disponibilie

RICERCA NEL SITO

Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie