Puntuali le proteste che, al giorno uno dell'obbligo di Green Pass, cominciano a diventare numerose. C'è chi non lo trova un sistema corretto, chi afferma di non riuscire a lavorare in questa maniera e chi non lo accetta e basta.
Il mondo della ristorazione si fa sentire e non si allenta la presa: "Chiediamo con urgenza il rinvio di almeno un mese dell'introduzione del certificato sui luoghi di lavoro - scrive in una lettera il sindacato della ristorazione Tni, - Stiamo assistendo anche nel nostro settore, ad un aumento della tensione sociale. Inoltre, ci sono degli aspetti tecnici, logistici e organizzativi che ancora non sono stati affrontati che richiedono organizzazione e tempistiche ancora non ben definite. Giungono in queste ore alla nostra attenzione numerose comunicazioni di attività che stanno chiudendo a causa di questo obbligo e ciò genera ulteriori disagi e notevole aumento della disoccupazione".
C'è chi oggi non aprirà. Chi ha deciso di portare avanti la propria idea fino alla fine: "Rischiamo che questo comparto già notevolmente colpito, anziché rappresentare il fiore all'occhiello della nostra Italia per accoglienza, tradizione e professionalità, venga sostituito da una distesa di grandi multinazionali che faranno perdere la nostra identità e la nostra storia. Riteniamo perciò prematuro, oltre che inopportuno, visto anche l'alto tasso di vaccinati nel nostro Paese, introdurre l'obbligo della certificazione verde sui luoghi di lavoro e confidiamo in un feedback positivo alla nostra richiesta che rappresenta la voce di migliaia di aziende in tutta Italia".
Non solo la ristorazione: questa mattina sono comparsi i primi presidi portuali a Genova e Trieste. Il Tni si dice pronto a scendere in piazza insieme a loro: "Non possiamo fare altro che offrire la nostra voce e il nostro supporto. Comprendiamo bene quello che sta accadendo e stiamo combattendo da due anni contro gran parte dell'operato del Governo nei confronti del nostro comparto - commentano - Giungono proprio in queste ore un po' da tutte le zone di Italia, manifestazioni di simpatia da parte dei nostri associati nei vostri confronti anche perché molte aziende del nostro settore nelle ultime settimane hanno deciso di chiudere a causa del certificato verde. Siamo con voi e per qualsiasi tipo di manifestazione a tal proposito, contattateci!".
Proteste e presidi portuali a Genova e Trieste, Tni solidarizza e scende in piazza
Scritto da Redazione
Cronaca
15 Ottobre 2021
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