Hanno atteso proprio l'ultimo minuto, quando ormai tutti stavano per riprendere i propri posti - dopo il lungo intervallo tra il primo e il secondo atto dell'opera -, per portare l'attenzione degli oltre 3 mila spettatori del festival su un problema che riguarda tutta l'umanità: quello dei cambiamenti climatici.
Prima una donna ha preso la parola, spiegando platealmente, ad alta voce, le ragioni della protesta, poi, con il pubblico che cominciava a rumoreggiare e la sicurezza che, garbatamente - ma anche risolutamente - si avvicinava sempre più per sollecitare l'uscita di scena, sono rimasti solo i due uomini che aveva a fianco, i quali, uno da un lato e uno dall'altro dello striscione (riportante la scritta Ultima generazione - No gas No carbone), hanno dichiarato di non potersi muovere in quanto incatenati alla ringhiera che separa la prima fila dal golfo mistico.
Inutile, non c'è stato verso di schiodarli di lì. Alle richieste di andarsene, uno di loro ha risposto con voce decisa e sostenuta: "Mi spiace, non ho più le chiavi. Non posso stare zitto: questa è la mia vita, è la vita di tutti noi; è l'unica cosa che possiamo fare: ribellarci al governo con la disobbedienza civile non-violenta. E' l'unico metodo che può funzionare". "Non è questione di visibilità - ha sottolineato -. Voglio che si capisca".
In gradinata si sono sentiti fischi, applausi, sbuffi. Qualcuno, ironicamente, ha commentato: "Dai, io voto i Verdi: adesso abbiamo risolto. Che facciamo? Più che votare i Verdi non possiamo fare niente..." Qualcun altro, più risentito, ha chiesto ai tre ambientalisti: "Vi sembra il contesto giusto?" Mentre altri, sugli spalti, li hanno difesi sussurrando: "Hanno ragione..."
L'interruzione è durata all'incirca 10 minuti, non di più. Tempestivo, infatti, è stato l'intervento dei vigili del fuoco - che, tramite i giusti attrezzi, hanno provveduto a rompere le catene dei manifestanti - e dei militari, i quali, senza veder opposta loro alcun tipo di resistenza - né verbale né fisica -, hanno portato via, tenendoli per mani e piedi, i due ambientalisti accerchiandoli in un angolo al fine di calmarli. Niente violenza, niente opposizione. Tutto molto umano, controllato e secondo protocollo.
Non sappiamo se la protesta sia andata a segno ed abbia sortito l'effetto sperato. Di sicuro, chi era presente al Festival Puccini di Torre del Lago, era lì - non perché insensibile alla questione del clima (l'allestimento, peraltro, era proprio a tema 'green' per sensibilizzare sul tema) - ma perché, giustamente, voleva passare una serata leggera di intrattenimento con la "Madama Butterfly".
Quindi sì, forse non erano né il luogo né il contesto adatti. Ma tant'è. Come si dice: pur che se ne parli...
Si incatenano per il clima al Festival Puccini: portati via nell'intervallo della "Madama Butterfly"
Scritto da andrea cosimini
Cronaca
15 Luglio 2022
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