Il comune di Camaiore ha ospitato, lo scorso mercoledì, la tappa della competizione ciclistica Tirreno-Adriatico. E mentre per Viareggio era il primo giorno di zona rossa, dall'altra parte della Fossa dell'Abate tanta gente si è riversata nelle strade per vedere la corsa.
Molti malumori per i viareggini, costretti in casa per le restrizioni, ma anche tra i camaioresi. Poco corretto, a parer loro, permettere in una situazione così delicata quei fantomatici assembramenti a cui si dà la caccia da ormai un anno. E se in centro a Camaiore, in piazza San Bernardino, è stato montato il palco per le premiazioni, con tanto di pubblico dietro le transenne, c'è chi, nella piazzetta accanto, non può praticamente lavorare.
Daniele Freddolini, proprietario del bar "Il Rivellino", situato a due passi dall'arrivo del giro, ha voluto denunciare il tutto tramite un video su Facebook. Una situazione al limite del surreale: da un lato mille precazioni per un caffè, dall'altro nessun controllo per un evento ciclistico con pubblico ammesso. Certo, chi è andato a vedere la corsa era all'aria aperta e con mascherina, ma un settore che non lavora da mesi e fatica ad andare avanti non può che essere indignato.
"Sono aperto, ma lavoro poco come tutto il settore – spiega Daniele -. In una situazione tale, non si può pensare di organizzare un evento con tanto di spettatori. E se si vuole fare per forza, poteva essere fatto allo stadio comunale, senza pubblico, così da evitare assembramenti. Le istituzioni dovrebbero tutelarci, ma di ristori ad oggi neanche l'ombra e manifestazioni come queste non sono ammissibili. Nel mio locale c'è il pieno rispetto delle norme anti-Covid, mentre 100 metri più in là sembrano non contare più. Le regole devono valere per tutti. Mi sento preso in giro".