Dopo due anni di pausa, dovuti all’emergenza pandemica, l’associazione “I Chicchi d’Uva” ha deciso di riproporre il corso volontari clown dottori.
“Avevamo organizzato il corso in collaborazione con Chez Nous le Cirque e il cantiere sociale versiliese, agli inizi del 2020, ma purtroppo l’emergenza pandemica ci ha costretto a annullare ogni cosa” spiega la presidente dell’associazione Lucia Paolini “durante questi anni molti sono i corsi che si sono svolti on line, purtroppo questa non poteva essere la soluzione per noi perché per poter affrontare un percorso sul clown c’è bisogno di sperimentare in prima persona e di interagire con le emozioni degli altri. A malincuore, ma siamo stati costretti a rimandare, ora finalmente si offre di nuovo la possibilità e stiamo cercando di realizzare questo piccolo sogno”.
Il corso è rivolto a tutti, unico requisito necessario è la maggiore età. Si strutturerà in più di 50 ore di teoria e in altrettante ore di tirocinio. “ I Chicchi d’Uva sono un’associazione di artisti di strada, per quanto il clown classico sia assai diverso da quello in corsia, abbiamo strutturato un programma che comprenda anche un percorso più legato all’arte di strada. Il modulo che abbiamo chiamato “la valigia del clown” comprende materie come la micromagia, la manipolazione di palloncini, alcuni elementi di giocoleria , il trucco e pure un lavoro sulla costruzione e la manipolazione dei burattini. Starà poi all’allievo scegliere lo strumento più adatto a lui e alla situazione”. Non solo materie pratiche, ma grande attenzione viene data anche a quello che è il lato psicologico. Gli studenti verranno seguiti da uno psicologo e da una psicoterapeuta e verranno analizzate le varie fasi dell’età evolutiva e il rapporto psicologico con la famiglia, il bambino e anche lo staff ospedaliero. Particolare attenzione verrà data anche al possibile effetto burnout dei neo-clown. Nel raccontare la struttura del corso, Paolini spiega che è stato talmente voluto dall’associazione che una parte del corso è autofinanziato.
Nato nel circo, il Clown ha avuto un’evoluzione lunga e variegata. Negli ultimi anni, però, forse si è ritagliato il raggio di azione più affascinante: anche grazie a quello straordinario apripista che è stato Patch Adams, la figura del clown e le sue tecniche sono state impiegate per favorire l’umanizzazione dei processi di cura e riabilitazione; la risata è stata riconosciuta come un valido mezzo per trasformare le emozioni da negative a positive, e questo ha avuto un’importante ricaduta terapeutica, soprattutto per le persone più in difficoltà.
“Credo profondamente che il volontariato non sia una cosa che si fa da soli, ma che sia necessario l’aiuto di molti – conclude Paolini - per questo abbiamo chiamato tutte le associazioni della zona per chiedere aiuto e sostegno. Un grande aiuto è arrivato dalla FNC ( Federazione Nazionale Clown Dottori ), che ci ha indirizzato per riuscire a creare un programma il più completo e approfondito possibile.”
Il corso si svolgerà dal 24 aprile al 25 giugno presso il “cantiere sociale versiliese”, via Belluomini 18 a Viareggio.
Per chiedere informazioni basta compilare il form al link : https://my.forms.app/luciapaolini/clowninfo oppure inviare una mail a :