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Scritto da Redazione
Cronaca
02 Febbraio 2021

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Simona Buratti è uno dei tanti angeli del cuore che si sono impegnati duramente, durante la prima ondata pandemica, con lavoro e dedizione nel cucire centinaia di mascherine, cuffie ed altri dispositivi sanitari.

Ad oggi, dopo quasi un anno di Covid, è tornata, singolarmente, alla luce offrendo queste tag, cucite una ad una, per ricordare e ringraziare l'impegno ed il sacrificio compiuto dai medici, infermieri, operatori sociosanitari e volontari.

Tra febbraio e marzo dello scorso anno i medici si sono resi conto, più che mai, di quanto siano stati sottovalutati i dispositivi sanitari in Italia e proprio per sopperire a queste mancanze sono entrati in azione gli angeli del cuore, anche se è giusto sottolineare che l'iniziativa è partita proprio da Simona che è riuscita a cucire ben 3 mila mascherine.

Quest'ultima, così come tantissimi altri volontari, sono andati incontro a tutti coloro che hanno, in qualche modo, salvato, dato una speranza, che sono stati vicini ai pazienti quando nessuno poteva concedergli un ultimo saluto impiegando tutte le loro forze ed energie per compiere al meglio la loro professione.

Ben 100 tag, cucite a mano, una ad una, sono state consegnate all'ospedale Versilia direttamente da Simona, accompagnata dal consigliere comunale di Pietrasanta, Sandra Da Prato, nella mattinata di giovedì 28 gennaio.

I medici hanno accolto questo regalo a braccia aperte; il dottor Daniele Taccola esprime, infatti, il suo ringraziamento direttamente sul suo profilo Facebook: ''Grazie a Sandra Da Prato ed a Simona che ha realizzato queste tag per tenere alta l'attenzione sulla sanità versiliese, ormai sotto pressione da un anno; noi ci siamo, voi ci siete''.

Nella mattinata di oggi, invece, sono state donate altre 100 tag all'Opa di Massa, in particolar modo al reparto di cardiochirurgia intensiva, con la collaborazione di Enrica Legname ed Elisa Bertugelli dell'associazione ''un cuore un mondo Massa onlus''.

''Ho deciso di ringraziare, in particolar modo, l'ospedale Opa di Massa per il fatto che, nel mese di dicembre, mia madre è stata ricoverata, a causa di problemi cardiaci, all'interno della struttura dove si sono presi, amorevolmente, cura di lei – afferma Simona Buratti – augurandomi che questo donorimanga lì, all'interno degli ospedali e delle varie strutture, un po' a ricordare il brutto periodo che tutti quanti abbiamo affrontato ma anche e soprattutto a calcare quanto l'unione abbia, da sempre e per sempre, fatto la forza''.

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