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Scritto da lucia paolini
Cronaca
24 Settembre 2023

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E’ di ieri mattina 23 settembre, la notizia della morte dell’artista e maestro della cartapesta Giovanni Maggini, nato il 29 agosto del 1942. In tantissimi hanno lasciato messaggi sui social dopo che è stata data la notizia della scomparsa del maestro. Delicate e semplici le parole della figlia Luce, che scrive sul noto social network : “Stanotte Giovanni ci ha lasciato, ciao Papà”.

E’ la fondazione carnevale a ripercorrere la vita del maestro, ricordandolo attraverso le opere realizzate per il carnevale fin dal lontano 1977 quando firma la sua prima mascherata in gruppo “La ristangata” con Angelo Romani. I premi non tarderanno ad arrivare, l’anno successivo infatti, vince il primo premio con “Sono arrivati i re dei ciarlatani”, una mascherata innovativa nell’uso dei materiali e nella tecnica. Raddoppia la vittoria nel 1979 in coppia con Carlo Bomberini.

Nel 1981 approda ai carri di seconda categoria e l’anno dopo realizza uno dei carri che sono rimasti impressi nella memoria e nel cuore dei viareggini: “Qualcosa da salvare”, dove immagina un grande ombrello rovesciato come arca in cui salvare tutte le cose belle del mondo, compresi i “valori essenziali della vita, ossia i bambini di tutto il mondo” scriveva nella relazione descrittiva.

Significativo il carro che realizza una volta arrivato alla prima categoria nel 1986. “ In “Baracca e burattini” – scrive la fondazione Carnevale - sperimenta soluzioni sceniche e di movimento innovative e veste le figure dell’allegoria con metri e metri di stoffe per fare il senso della leggerezza. Il carro racconta il tempo che passa, l’alternarsi del giorno con la notte, della vita con la morte, attraverso il teatro e le maschere.”

Come dimenticare il carro “Amore mio” ispirato all’opera di Klimt, che gli farà vincere un terzo posto.

Giovanni Maggini ha continuato a collaborare con il Carnevale di Viareggio fino al 2005, insieme al figlio Libero che, appassionato di scultura e di arte, inizia a collaborare alle macchine allegoriche del padre e nel 1988 inizia a disegnare i bozzetti dei carri. Nel 201, retrocesso a mascherate di gruppo e abbandonati i carri da qualche anno, Giovanni decide di lasciare solo Libero che, già affermato scultore, è pronto per camminare sulle proprie gambe. Un abbandono solo apparente, visto che ogni inverno Giovanni aiuta volentieri il figlio nella realizzazione della mascherata di gruppo, anche se ormai il progetto, la realizzazione e la resa estetica sono unicamente di Libero.

Se indiscutibilmente è importante ricordare un grande artista attraverso le sue opere, i viareggini, in queste ore, stanno lasciando commenti e fotografie più o meno scolorite, che ripercorrono la vita di Maggini, ringraziandolo sopratutto per gli insegnamenti e il tempo condiviso.

Non solo un artista, ma per molti un amico.

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