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Scritto da Redazione
Cronaca
05 Settembre 2022

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Il nucleo operativo di polizia ambientale della capitaneria di porto di Viareggio ha condotto, nei mesi scorsi, una complessa attività di indagine sulla commercializzazione di prodotti pesca, che ha permesso di accertare condotte fraudolenti per apposizione di etichette false sulle confezioni messe in vendita.

I militari della guardia costiera si sono insospettiti quando, un imprenditore toscano, che esegue processi di trasformazione e commercializzazione di molluschi bivalvi e telline congelate, ha rappresentato alla polizia giudiziaria di aver ricevuto, da un altro operatore del settore, la richiesta di emissione di una fattura per la fornitura di centinaia di vaschette di “anime di telline” che, tuttavia, non erano mai state spedite. Tale prodotto ittico, infatti, non risultava “tracciato” dalla propria azienda, né trasformato o commercializzato ad altro esercente. L’imprenditore, quindi, ha sporto inizialmente una denuncia contro ignoti per essere stato truffato, poiché qualcuno aveva utilizzato illegalmente il nome della propria impresa, immettendo sul mercato prodotti di dubbia provenienza.

Gli uomini della guardia costiera di Viareggio hanno scoperto, dopo alcune indagini, i ristoranti che avevano acquistato le confezioni di prodotto congelato. Le numerose vaschette in PVC individuate, erano munite di una targhetta contraffatta con il nominativo dell’azienda truffata. Tutte le confezioni sono state immediatamente poste sotto sequestro penale.

Le indagini, eseguite anche in collaborazione con i militari dell’arma dei carabinieri, hanno permesso, poi, di risalire all’uomo che aveva consegnato il prodotto ittico congelato ai vari locali e di ricostruire nel dettaglio le fasi dell’attività illecita posta in essere.

A seguito della perquisizione domiciliare a casa dell’uomo, disposta dal procuratore della Repubblica di Lucca, è stato rinvenuto un locale, di pertinenza, organizzato come vero e proprio “laboratorio abusivo”, all’interno del quale venivano conservate e lavorate le telline vive. Il prodotto ittico, una volta cotto veniva sgusciato, raffreddato, riposto in contenitori in polipropilene ed infine congelato in freezer casalinghi. Durante la perquisizione, sono stati rinvenuti circa 40 chili di telline vive pronte per essere lavorate artigianalmente, varie scatole in PVC e diversi quantitativi di anime di telline già cotte e conservate all’interno di uno scolapasta.

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