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Scritto da lucia paolini
Cronaca
10 Maggio 2023

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Era il 1969 e ancora non si sapeva che quello sarebbe stato uno degli anni cardine di un’epoca che è stata successivamente nominata “gli anni di piombo”.

“Per me l’inizio si ha il 19 novembre del 1969, quando un giovanissimo poliziotto di 22 anni, Antonio Annarumma venne ucciso durante uno sciopero sul caro-affitti a Milano.” A ripercorrere questa tragica tappa storica è il prefetto Franco Gabrielli, che questa mattina, ha incontrato forze dell’ordine e una quinta del liceo classico Carducci presso il magnifico hotel Principe di Piemonte, per ripercorrere quegli anni e parlare di “Guardie”.

Il pretesto è proprio l’uscita del libro scritto a quattro mani dal prefetto Ansoino Andreassi e Daniele Repetto “Guardie – Le Vittime in divisa del terrorismo” , ma l’idea è che la giornata sia un vero e proprio incontro sul valore e l’autorevolezza della memoria.

La mattinata è stata presentata dal giornalista e saggista Lirio Abbate. Presente il sindaco Giorgio Del Ghingaro: “ Il tema della memoria è un tema centrale per la salvaguardia delle istituzioni democratiche – dichiara Del Ghingaro – l’aggiunta di democratiche, credo che sia un aggiunta corretta e indispensabile. Non ho grande memoria di quel periodo, eccetto di un giorno. Il giorno in cui fu ritrovato Aldo Moro. Ricordo che si fermò la società e noi capimmo, forse per la prima volta in maniera seria, che c’era un problema enorme di coesistenza democratica di tutti noi. Ci fu uno sciopero ricordo, ma ci fu sopratutto un grandissimo momento di commozione. Credo che da lì, si sia formato, per la mia generazione, il senso dello stato e dell’istituzione.”

Si parla di oltre 400 morti a causa del terrorismo in quegli anni e 100 sono uomini che prestavano servizio, per l’appunto: guardie. Il libro ne ripercorre le vite e la storia e rivolgendosi ai giovani presenti, Repetto ha spiegato: “ci sono nel libro delle storie che li riguardano. Riguardano cioè i ragazzi della loro età. Maurizio Arnesano, giovanissimo piantone presso l’ambasciata, viene avvicinato da due terroristi Valerio Fioravanti e Giorgio Vale. Il fratello di Fioravanti ha raccontato che Valerio quel giorno gli aveva detto che voleva fargli un regalo, un mitra. Alla domanda di quanto lo avrebbe pagato, Valerio aveva risposto “gratis”. Arrivato Fioravanti davanti a Arnesano, gli punta una pistola e gli chiede di dargli il mitra che Arnesano aveva in mano. Arnesano si rifiuta. Un ragazzo di vent’anni che era da poco entrato in polizia e viene ammazzato per questo. Era un periodo davvero folle. I due assassini c’hanno la sua età.”

Al tavolo dei relatori, oltre l’autore del libro e il prefetto Franco Gabrielli era presente anche il vicedirettore operativo dell'agenzia informazioni e sicurezza interna Valerio Blengini e il capo della direzione centrale della polizia di prevenzione (Digos), Diego Parente.

Presenti tutti i funzionari delle forze dell’ordine, in un’atmosfera seria e elegante. I ragazzi del liceo, che occupavano le ultime file, i capelli bagnati dalla pioggia di questa mattina, ascoltavano attenti.

Probabilmente sono anni e storie che gli appaiono semplicemente lontane. Lontane come un passato solo da studiare, mentre sul palco si ripercorrono tappe che hanno cambiato la società come la conosciamo oggi. E’ proprio Gabrielli a ricordare ad esempio che all’epoca i morti erano tutti uomini, semplicemente perché all’epoca le donne non potevano entrare nelle forze di polizia e solo nel 1999 si avranno le prime due donne carabiniere. Questa mattina si sono raccontati gli anni bui, gli anni di piombo, che forse sembreranno lontani, ma esistono ancora persone che portano le cicatrici di quegli anni e la sofferenza che hanno portato. Ai ragazzi e hai presenti è stato donato il libro di Andreassi e Repetto.

Il libro, un racconto autobiografico di quegli anni racconta: “L'ondata di terrorismo che si è abbattuta sull'Italia negli anni di piombo ne fa un caso a parte nel panorama europeo, non solo per varietà e intensità, ma anche e soprattutto per altre due ragioni: la longevità di quello brigatista, che sfora quella fase per riemergere a cavallo del Duemila con gli attentati a D'Antona (1999) e Biagi (2002), e per lo stragismo, cioè i massacri indiscriminati che hanno colpito nella massa, tra la gente comune. Una violenza che ha causato la morte di quattrocentocinquanta persone e migliaia di feriti. Tra le vittime, oltre cento erano cittadini in divisa: carabinieri, poliziotti, finanzieri, agenti della polizia penitenziaria, militari: in una parola, Guardie. Di loro, di come e da chi sono stati assassinati e, per quanto difficile da comprendere, del perché della loro morte parla questo libro. Perché la memoria di ciò che è stato non può e non deve essere rimossa.”

La prefazione è di Enzo Marco Letizia.

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