Niente da fare. Era prevedibile. Purtroppo con la politica che gestisce le nostre esistenze è come trovarsi di fronte all'anticamera dell'Inferno di Dante: Lasciate ogni speranza voi ch'entrate. Anche se qui, a dirla tutta, non entra e non entrerà nessuno visto il ministro Speranza - e giù con gli scongiuri - ha deciso, su consiglio dei geni del comitato tecnico-scientifico che ragionano e vivono nei e coi loro algoritmi lautamente retribuiti, di riportare la Toscana in zona arancione. Con tutto quel che ne consegue, ma, soprattutto, con l'ennesimo schiaffo dato impunemente e senza rispetto alle categorie di bar e ristoranti che avevano, ormai, fatto la bocca sulla possibilità di sfruttare, almeno, questo ultimo week-end compresa la festa di San Valentino. Infatti, il full-up o sold-out in parecchi locali aveva restituito un filo di speranza sia pure soltanto a pranzo, ma meglio di niente.
E che cosa fanno, invece, questi geni della stirpe? Chiudono tutto alla mezzanotte di sabato e costringono i ristoratori a restare a bocca asciutta. Una vergogna anche se usare questa parola è un eufemismo, ma, perdonateci, con tutti gli esposti e querele che riceviamo, anche noi, a volte, preferiamo evitare. Anche perché tutti sanno come la pensiamo sul Coronavirus, le sue ridicole misure restrittive, le sue distanze sociali che ad altro non servono che a far andare in depressione e fuori di testa centinaia di migliaia di persone oltre che a metterne altrettante sul lastrico.