Cronaca
Allerta meteo arancione in Versilia per vento e forti temporali
Il centro funzionale della Regione Toscana ha emesso un’allerta meteo che interessa anche la provincia di Lucca, che interessa il bacino del Serchio-Garfagnana-Lima; Serchio di Lucca; Serchio Costa…
E' di Matteo Raciti il manifesto del Carnevaldarsena 2025
Il polpo è una scelta irrinunciabile quando si parla della Darsena, e anche stavolta la regola è stata confermata. Sui tentacoli si appoggiano maschere allegre, un Burlamacco e…
Lavori in corso al mercato dei fiori: 100 mila euro di investimento propedeutici al nuovo progetto
Lavori in corso al mercato dei fiori: 100 mila euro di investimento propedeutici al nuovo progetto che andrà presto in gara e che vedrà l’area completamente ristrutturata
Pietrasanta in festa per i 100 anni di Lubiana Lorenzi
La comunità di Solaio festeggia la sua nuova centenaria: è Lubiana Lorenzi, che ha tagliato l'invidiabile traguardo dei 100 anni. Anche il sindaco di Pietrasanta Alberto Stefano Giovannetti,…
Anche il vescovo di Lucca Giulietti ricorda Padre Tarcisio: “Figura di riferimento per le comunità cristiane”
Anche l’arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti si unisce al cordoglio per la scomparsa di Padre Tarcisio Ciabatti, “una di quelle figure – sottolinea Giulietti - che segnano un riferimento per…
Campioni di arselle positive all’escherichia coli in Versilia: il provvedimento della Usl
L'azienda Usl Toscana Nord Ovest, a seguito del rapporto ricevuto dall'istituto zooprofilattico Toscana-Lazio di Pisa, ha comunicato al Comune di Pietrasanta e agli altri enti interessati la positività…
La via Vandelli nell'Atlante dei Cammini Toscani: Parco delle Apuane capofila del progetto
L’anno nuovo comincia con importanti novità per la via Vandelli. Dopo incontri e numerosi colloqui intercorsi tra l’Ente parco e la Regione Toscana da una parte e tra…
Il cordoglio del sindaco Del Ghingaro e della Fondazione Banca del Monte di Lucca per la scomparsa di Padre Tarcisio
Tante le reazioni di cordoglio per la scomparsa di Padre Tarcisio, storico parroco del Varignano a Viareggio. “Con profonda tristezza – scrive il sindaco Giorgio Del Ghingaro…
Viareggio piange Padre Tarcisio, parroco del Varignano e rifugio degli ultimi
La città di Viareggio ed in particolar modo il quartiere del Varignano piangono la scomparsa di Padre Tarcisio, uomo di pace, francescano, missionario in Sud America e primo…
Anche i droni per sorvegliare il pubblico del Carnevale di Viareggio: vertice sulla sicurezza in Prefettura
Riunione in Prefettura a Lucca giovedì mattina per il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto Giuseppa Scaduto. Al centro della discussione il piano della…
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Ritorna la zona gialla. Dopo la Pasqua in rosso, sono tornate le condizioni per permettere al semaforo-Italia di riaccendersi del colore meno restrittivo. Lo ha confermato il premier Draghi nella conferenza stampa di questa sera, fissando il 26 aprile come data della ripartenza.
Sì alle scuole in presenza in zona gialla e arancione, al calcetto all'aria aperta e ai ristoranti aperti la sera, solo, però, con servizio ai tavoli esterni. Risposta affermativa anche per gli spettatori negli stadi, con una capienza massimo di mille persone, dal 1 maggio. Dal 15 dello stesso mese, invece, riaprono le piscine all'aperto, mentre il 1 giugno via libera alle palestre. Il 1 luglio, infine, potranno riprendere le attività fieristiche. Per gli spostamenti, invece, la proposta è quella di un pass vaccinale sul modello dell'Unione Europea.
L'auspicio del presidente del consiglio è che i comportamenti alla base dei protocolli di riapertura siano rispettati, come l'uso delle mascherine e il distanziamento. "Se questi saranno corretti – spiega Draghi -, la probabilità che si debba tornare indietro sulle riaperture è molto bassa, anche perché la campagna di vaccinazione continua ad andare avanti".
Il ministro della cultura Franceschini ha ribadito la riapertura di teatri, cinema, musei e eventi all'aperto, con misure di limitazione della capienza, a partire dal 26 aprile. "Ho inoltre chiesto al Cts un allargamento della partecipazione per gli eventi all'aperto, che spero superino le attuali 400 persone. Abbiamo bisogno tutti di un'estate con piazze e strade che, compatibilmente con la sicurezza, siano pieni di spettacolo, musica, danza e prosa".
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Sotto i riflettori le immagini violente di qualche giorno fa, scattate a Roma nel corso della manifestazione tenuta dai ristoratori e altre categorie italiane. Scatti che, però, non rappresentano quanto accaduto. A smentire i video delle aggressioni, gli stessi organizzatori e partecipanti che sì, sono scesi in piazza, ma con il solo scopo di far sentire la loro voce. Una voce che ormai non ha quasi più la forza di squillare tanto è stanca, esausta e allo stremo. A discapito di quanto affermato da molti, quella del 13 aprile è stata una protesta del tutto autorizzata, di stampo apolitico e pacifico, anzi sarebbe più corretto dire "sarebbe dovuta essere".
Esatto, perché tutte le persone che si sono recate sul luogo con tanto di permesso, sono state bloccate senza avere la possibilità di recarsi in piazza Montecitorio. Amareggiati, tristi e delusi si sono rimessi in macchina per tornare nelle loro regioni. Tra questi, i rappresentanti di Tni Lucca e provincia che di ritorno dalla capitale, senza arrendersi, hanno deciso di fermarsi in autostrada e creare una coda lunga oltre 50 chilometri. Un simbolo di protesta colmo di significato che ha colpito nel segno facendo il giro del Paese.
"Siamo tutti imprenditori e ognuno di noi ha molto da perdere, non avremmo mai organizzato una manifestazione violenta. Ciò che abbiamo fatto è stato cercare un dialogo con chi ha il potere di porre fine all'uccisione delle categorie - afferma Stefano Vecciani, responsabile e coordinatore di Tni - Un confronto che non solo non abbiamo avuto, ma arrivati a Roma abbiamo trovato un muro e non siamo nemmeno riusciti ad arrivare sul luogo previsto. Così abbiamo attuato la protesta lungo l'autostrada, perché qualcosa andava fatto".
Le foto e i video che hanno fatto il giro d'Italia negli ultimi giorni raffigurano persone che con loro c'entravano ben poco: "Sinceramente non sappiamo nemmeno chi fossero, non erano con noi e ne abbiamo preso subito le distanze - continua Stefano - Come ho già voluto sottolineare un atteggiamento simile non è nel nostro stile, inoltre noi siamo scesi in piazza per avere risposte non per creare disagi. Siamo molto dispiaciuti del fatto che ci abbiano reso impossibile e oscurato il nostro obiettivo".
Non solo Lucca, anzi. Tutta la penisola, dalla Sicilia al Piemonte, soffre quotidianamente per le chiusure e le restrizioni. Dodici mesi di un incubo che ancora deve finire e che stando alle voci di chi, questo dramma, lo subisce sulla pelle chissà quando finirà.
"Ho 27 anni e posseggo un bar a Ronchi, in provincia di Massa Carrara. Da un anno lavoro a intermittenza e quando accade non è comunque la stessa cosa, anzi. Gli aiuti poi sono miseri e io personalmente non ne ho ricevuti - afferma Chiara, titolare de La piazzetta di Ronchi e imprenditrice scesa in piazza lunedì - Siamo arrivati a Roma con le migliori intenzioni, quelle di poter parlare con qualcuno perché così non possiamo continuare. Abbiamo trovato un muro nonostante le autorizzazioni e non abbiamo potuto fare altro che tornare indietro. Volevamo raggiungere i nostri colleghi che avevano creato una coda di protesta lungo l'autostrada, ma ci è stato reso impossibile".
La speranza e la fiducia sono ai minimi storici tra gli animi dei commercianti, dei ristoratori e di tutte le categorie colpite.
"Probabilmente a giugno riapriremo come abbiamo fatto l'anno scorso, ma noi non vogliamo il contentino. Vogliamo poter tornare a lavorare in sicurezza visto che non siamo pericolosi per nessuno e rispettiamo tutte le regole anti contagio - incalza amareggiato Andrea Piccinini del ristorante Officina del borgo a Massa - Inoltre dovremo fare i conti con una forza lavoro scarsa che andrà a pari passo con la crisi economica. Non riusciamo a comprendere perché ci stiano trattando in questo modo. Ormai è un anno che non lavoriamo e non capiamo come possa essere possibile. Fare qualcosa più avanti sarebbe inutile, di questo passo non ci sarà più niente da riaprire. Sembra che la politica non abbia più doveri, ma solo diritti e noi vogliamo che chi ci rappresenta sia portavoce di responsabilità".
Parla a nome suo, ma non solo. Andrea è solo una voce in mezzo a un mare colmo di persone che lottano per sopravvivere a un danno che non solo non si sono cercati, ma che meriterebbe di non esistere. Impossibile non fare i nomi. Nonostante ci insegnino fin dalle elementari che gli elenchi puntati non sono graditi alla lettura, questa volta no. In quest'occasione è doveroso fermarsi a leggerli uno per uno. Per capire che non stanno morendo i fondi, ma le persone. Stanno morendo tutti quei locali dove ognuno di noi ha un ricordo.
E allora: Luca di Tripoli Mojito Time, Davide de il Fornaretto, Alessandro di Amici dell'Universo, Giorgio con il suo Salotto di via Cairoli, Sergio Muraglia titolare della pizzeria pantagruele, Luigi de Il Panigaccio di Montignoso, Paola Giusti dell'osteria Petrini e ancora, spostandoci verso sud ci sono Fabio Gentili del bar Nostromo, Samantha Galano titolare Da Renzo, Monica Rossi di Tacabanda, Stefano della Locanda de Bischeri, Antonio Flaminio della pizzeria Flaminio, Ferdinando Berlingò della gelateria dolcemente, Eleonora del ristorante La conchiglia, Crispino del bar App di Massarosa, Andrea Giacalone del ristorante La Barca, Stefano Vecciani di fronte del Porto e la trattoria il Fiaschetto, Daniela di Non solo caffè, Luciano Mosti del ristorante Civico 1... e così via, "fino a esaurimento scorte"...