“In questo camposanto riposa Giuseppe Salvatori, in arte Renato Salvatori, versiliese purosangue e attore di successo nel periodo glorioso del cinema italiano”.
È questo l'incipit della targa, anche in lingua inglese, che l'amministrazione comunale ha fatto posizionare all'ingresso del camposanto di Querceta, per ricordare la sepoltura nella sua terra di origine del celebre attore, nato a Seravezza il 20 marzo 1934 e morto a Roma il 27 marzo 1988.
Dopo essere stato scoperto giovanissimo alla Capannina di Franceschi, Renato Salvatori ha percorso una carriera trentennale che l’ha portato dai trionfi popolari del neorealismo rosa (“Poveri ma belli”, di Dino Risi), alla gloria del cinema d’autore. Diretto magistralmente da Luchino Visconti, ha offerto una memorabile interpretazione in “Rocco e i suoi fratelli”. È apparso in circa settanta film, una trentina dei quali in ruoli di primo piano.
Divo popolare e insieme desideroso di progredire – si legge ancora nella targa – ha voluto recitare nei film di impegno, legando il suo nome a grandi registi italiani come Roberto Rossellini, Vittorio De Sica, Florestano Vancini, Giuliano Montaldo, Marco Ferreri, Francesco Maselli, Elio Petri, Alberto Lattuada, Gillo Pontecorvo, Valerio Zurlini e altri.
Amico per la vita di Alain Delon, ha lavorato anche con registi internazionali, tra i quali Constantin Costa-Gavras, Henri Verneuil, Jacques Deray, Alain Jessua.
Ha avuto due figli: Giulia, nata dal matrimonio con l’attrice francese Annie Girardot, sposata nel 1962, e Nils, frutto della successiva unione con la modella tedesca Danka Schröder.
“La targa è la risposta alle numerose richieste che abbiamo ricevuto – spiega l'assessore Adamo Bernardi – così da ricordare a chi visita il cimitero di Querceta che qui sta sepolto questo nostro illustre cittadino, nella tomba di famiglia, con i genitori Pietro e Gulia e il fratello Elis”.
Il progetto ha visto il coinvolgimento di cultori della storia e dei personaggi del territorio, come i giornalisti Umberto Guidi e Anselmo Santucci che hanno redatto il profilo biografico dell'attore, tra l'altro autori, assieme al critico d'arte Lodovico Gierut, del libro “Renato Salvatori. Il povero ma bello che volle farsi attore”.
“Un doveroso ricordo di questo concittadino illustre – conclude Bernardi – e intanto vogliamo chiedere l'autorizzazione alla famiglia per posizionare una targa in marmo anche sulla tomba, per rendere più facile l'individuazione della sua sepoltura a quanti vorranno venire a porgergli un saluto, essendo rimasto nel cuore di tantissime persone che lo hanno ammirato nelle numerose pellicole che ne hanno fatto un personaggio di punta del panorama cinematografico”.