Una tragedia che sta per arrivare al compimento di quindici anni e che tutt’oggi è una ferita aperta per la città di Viareggio. Non solo il dolore per quel che è successo, ma da anni l’associazione dei familiari delle vittime insieme con la città, si sta battendo perché stragi di questo genere non si ripetano. In Italia, negli ultimi anni, si è assistito a una serie di incidenti ferroviari di gravità estrema, con Piacenza, Crevalcore, Viareggio, Pioltello, Brandizzo e Corigliano a figurare tra i luoghi colpiti. Molti di questi incidenti sono stati attribuiti a errori umani, ma secondo alcuni esperti, dietro queste tragedie si nasconde un problema più profondo.
Riccardo Antonini, ex ferroviere con 33 anni di esperienza come tecnico della manutenzione per Rfi a Viareggio, ha sollevato preoccupazioni sulle pratiche lavorative adottate a Brandizzo e Crevalcore. Antonini afferma che un disastro ferroviario in dieci anni può essere causato da errori umani, ma se tali errori diventano una prassi, si trasformano in un problema organizzativo, strettamente connesso al mercato, alla competitività e al profitto.
Antonini, che si è schierato a fianco dei familiari delle vittime della strage di Viareggio, ha partecipato al presidio organizzato dall'associazione "Il Mondo che vorrei" davanti al Palazzo di giustizia di Firenze. L'obiettivo era non solo ricordare le vittime, ma anche ribadire la necessità di giustizia in merito a questi incidenti ferroviari.
La manifestazione, durata 32 ore per onorare le vittime di Viareggio, si è conclusa il 30 novembre alle 17. In queste situazioni, il calendario è un susseguirsi di eventi connessi che sembrano protrarsi all’infinito e anche oggi si delinea un appuntamento futuro, il 4 dicembre infatti, ci sarà l'apertura del processo bis in Cassazione. Daniela Rombi, ha dichiarato: "Sono trascorsi già 14 anni e mezzo e il tempo è il nostro peggior nemico. Sebbene il reato di disastro ferroviario si estingua per prescrizione dopo 20 anni, il dolore delle vittime e dei loro familiari non può essere sottoposto a un limite temporale. Chiediamo ai giudici di esaminare attentamente quanto è accaduto a Viareggio, perché questa volta la Suprema Corte deve decidere chi dovrà affrontare le conseguenze di queste tragedie e, se necessario, essere punito".
32 ore, 1 ora per ogni vittima. Si conclude così il presidio organizzato dall'associazione «Il Mondo che vorrei» davanti al Palazzo di giustizia di Firenze
Scritto da lucia paolini
Cronaca
01 Dicembre 2023
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