La causa sarà pure il calo demografico, ma la scelta, ormai quasi certa, degli accorpamenti di sezione per le scuole dell’infanzia del comune di Seravezza potrebbe rappresentare, nei prossimi anni, un vero e proprio disincentivo per le famiglie a stabilirsi, o a rimanere, nel comune versiliese racchiuso tra le Alpi Apuane e la costa del Mar Ligure, senza dimenticare il calo qualitativo che subirà la didattica degli attuali studenti e la perdita di lavoro da parte degli insegnanti.
Una vera e propria ecatombe all’interno del mondo dell’istruzione, a cui, però, i genitori dei bambini vogliono porre rimedio, o quantomeno far sentire la loro voce a tutti gli enti coinvolti.
Infatti, tutti i genitori delle scuole d’infanzia del comune di Seravezza (nello specifico la “B. Munari” di Querceta sud, la “Delatre” di Seravezza, la “C. Collodi” in località Marzocchino e la “Romeo Salvatori” di Basati) hanno deciso di lanciare una petizione contro i futuri accorpamenti, raccogliendo in pochissimo tempo già 812 firme.
Inoltre, il testo della petizione è stato inviato a numerose realtà istituzionali (Ufficio scolastico regionale per la Toscana, Ufficio scolastico territoriale di Lucca e Massa Carrara, dirigente dell’Ic di Seravezza, assessore regionale all’Istruzione, sindaco di Seravezza e assessore servizi scolastici e inclusione sociale del comune), con la speranza di riuscire a evitare quella che sembra, a tutti gli effetti, una strategia controproducente per la stessa Seravezza e per una didattica realmente efficace per il futuro delle giovani generazioni.
“Mantenere il livello e il numero degli attuali servizi scolastici – si legge nella petizione – è essenziale per la permanenza e la crescita delle famiglie sul territorio comunale e per incentivare l’insediamento di nuovi nuclei famigliari. La scelta del ridimensionamento di una realtà sana e virtuosa non valorizza il sistema educativo pubblico e non incentiva la crescita demografica di un territorio, anzi, scaturisce l’effetto contrario. Noi genitori esprimiamo il nostro disappunto per la riduzione delle sezioni nelle nostre scuole dell’infanzia e per la mancata continuità delle insegnanti e siamo preoccupati per le conseguenze negative che tali scelte avranno sulla qualità della didattica. Chiediamo pertanto che l’Ufficio scolastico regionale, il provveditorato, il dirigente scolastico, la regione Toscana e il comune di Seravezza, ciascuno per la propria competenza, si adoperino in ogni modo per scongiurare quanto sembra configurarsi e tutelare così i nostri bambini e la nostra scuola”.