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Scritto da lucia paolini
Cronaca
30 Gennaio 2024

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Susanna Checchi, da anni lotta per i diritti dei disabili. Una missione iniziata a livello comunale e che lentamente, grazie ai risultati ottenuti e alla fiducia e il rispetto che è riuscita a costruire, si è allargata in ambito provinciale e regionale. Tanti i risultati ottenuti e molti i progetti aperti nei quali la Checchi sta credendo, dal famoso CUDE, alla sanità fino al trasposto pubblico. Particolare attenzione per il mondo dei non vedenti, di cui la Checchi conosce le più intime sfumature, facendone parte dal 1978, ma non solo, un impegno che abbraccia tutti i rami della disabilità, nel tentativo di ottenere, con giustizia, diritti che sono necessari per chi vive questa difficile condizione.

La gazzetta ha intervistato la Checchi, in una bella chiacchierata dove la forza, la caparbietà, la riconoscenza e anche l’indignazione sono state le emozioni nascoste dietro alle parole.

Il primo argomento trattato è stato il CUDE. Il registro pubblico CUDE è la banca dati nazionale online che conterrà tutte le informazioni relative al Contrassegno Unificato Disabili Europeo. Nel 2012 venne istituito il famoso tesserino disabili, il contrassegno blu che solitamente si vede esposto sul cruscotto.

“Il Decreto ministeriale del 5 luglio 2021- si legge direttamente dal portale dell’automobilista - ha istituito una banca dati unica per coordinare la mobilità delle persone con disabilità su tutto il territorio nazionale.

Grazie a una nuova gestione delle autorizzazioni governata a livello nazionale, chi appartiene a un comune aderente alla piattaforma e deve spostarsi in altro comune anch'esso aderente alla piattaforma, non dovrà più comunicare l'ingresso nelle aree a traffico limitato o nelle strade e corsie dove vigono divieti e limitazioni.”



Come è iniziato il suo percorso?

Ho iniziato a camminare nelle fila della lega nel 2022 con Michele Pellegrini,all’epoca ci molti mesi prima accettare l’incarico come come supporto alla disabilità a Forte dei Marmi. Quando successivamente nel febbraio 2023, Omar Mallegni mi ha proposto di far parte del suo gruppo elettorale, lista Lega, a Pietrasanta,ne sono stata onorata. Accettai con onore, perché solo il mio partito, la Lega, mi ha ad oggi dato il supporto per potere avanti le cose nelle quali credo.

Lei sta portando avanti progetti sia per il nostro territorio e la nostra provincia, sia progetti che hanno una rilevanza internazionale. Uno di questi è il CUDE. Mi può raccontare qualche cosa del progetto?

Il progetto CUDE, è una legge Lega, nata nel 2021. Nonostante questo nessuno la conosceva. Nel febbraio 2023, su oltre 8000 circa comuni italiani, ci sono iscritte solo 281 istituzioni. E’ facile capire che così c’è qualche cosa che non torna. Il tagliando per i disabili nasce nel 2012 . A seguito, con un progetto proprio in toscana, era stata promossa una situazione sperimentale con quattro comuni, dove la regione si promuoveva di fornire apparecchiature che avrebbero, in forma sperimentale avviata la legge 5 luglio 2021. Di questo non se n’è mai fatto niente. Grazie al supporto dei consiglieri regionali locali e sopratutto del mio segretario Riccardo Cavirani, che mi affianca in tutto quello che apro, che non sono mai affari semplici, ma ci si addentra in una giungla amministrativa, posso andare avanti. In questo caso voglio arrivare alla radice del problema che è che non è mai stato attuato quello promesso. Questa legge io l’ho presa, me la sono abbracciata e l’ho portata al ministro Alessandra Locatelli. Nell’incontro Lega, promosso dal ministro Salvini il 3 dicembre scorso, il ministro Locatelli, mi ha individuato tra le persone presenti e in quell’occasione mi è stato chiesto di diventare portavoce della nostra provincia e anche di quelle limitrofe relativamente alle problematiche del CUDE, proprio agli uffici predisposti dal ministro.

Come mai la legge CUDE non riesce a decollare visto che è stata approvata e perfino acclamata in moltissimi comuni?

Ho avuto la conferma che c’è un unico scoglio che accomuna la mancata iscrizione alla piattaforma del CUDE e ovvero, arrivano chi più chi meno alla regolamentazione di quanto possono recepire e non riescono ad andare avanti. Mi sono presa il mio tempo, per capire quante province toscane e relative comuni sono riusciti a iscriversi, per poterlo comunicare così al ministro Locatelli.

Quindi fondamentalmente mi sta dicendo che il problema è di carattere tecnico. La proposta che sta portando avanti quale è?

Intanto il primo passo è ricevere dalle realtà comunali la relazione della difficoltà tecnica incontrata per l’iscrizione alla piattaforma nazionale. Ne ho già recuperate alcune, perché il ministro Locatelli sta aspettando che le dica le difficoltà incontrate, comune per comune e provincia per provincia. Se il nostro ministro all’estero non trova intoppi, cosa c’è da cambiare? La piattaforma è diventata obsoleta? Per questo motivo ho proposto l’obbligo dell’attuazione dell’iscrizione, proponendo una nuova piattaforma, con un unico piano di iscrizione per tutte le realtà comunali che possano avere un nuovo tipo di format e un altro programma e un’altra gestione tecnica informatica. In modo da rendere finalmente la piattaforma accessibile.

Non si occupa solo di CUDE in questo momento, quale è l’altro progetto che sta portando avanti?

Uno dei problemi più grandi per i disabili è legato all’adeguamento dei mezzi di trasporto. Autolinee Toscane ha comprato altri mezzi, è stata bravissima ma dove è l’extraubano che da Lucca mi viene in Versilia? Come mai un disabile su sedia a rotelle qua non mi può scendere perché l’autista non conosce come si fa ad aprire la pedana! Queste cose sono state rese note ad agosto 2023, al direttore tecnico di autolinee Toscana che ho incontrato, insieme al rappresentante Lega dei trasporti a Lucca.

Era stato promesso che avremmo avuto notizie, ad oggi, non ci sono pulman che hanno la pedana.

Lei si è mai trovata, in quanto disabile a riscontrare personale il problema dei mezzi di trasporto?

L’anno scorso, il 2 agosto, mentre aspettavo l’autobus con il mio bastone bianco, sotto la pensilina, ad un tratto ho sentito un rumore. Pensavo fosse il mio autobus, ma poi non si è fermato e ho pensato di essermi sbagliata. Ho sentito urlare, mi sono spaventata quando ho sentito un ragazzo che mi toccava. Non vedendo non riuscivo a capire cosa stesse succedendo. Il ragazzo mi ha chiesto se stavo bene, perché pensava che l’autobus mi avesse investito. Ho telefonato per avere informazione e ho scoperto che l’autobus che non si era fermato era il mio. Capisce la mia frustrazione e la mia rabbia per l’umiliazione? Il ragazzo gentilmente mi ha portato ad un’altra pensilina dove dopo poco sarebbe ripassato un altro autobus che mi avrebbe portato a casa. Avevo il biglietto elettronico, salgo sul pulmann e chiedo se il biglietto lo posso dare al guidatore, che mi risponde che lo devo appoggiare dove c’è il qr-code. Non aveva visto il bastone bianco.

Questo fatto che mi ha raccontato purtroppo accomuna molte situazioni, lei però dopo cosa ha fatto?

Ho mandato una mail all’ufficio reclami. Mi hanno risposto un mese dopo, perché questo è il tempo che hanno per statuto e mi dicono che prenderanno provvedimenti. Mi chiama il rappresentante zonale e mi dice che gli autisti quando non sono al capolinea, se non hanno un cenno dal passeggero non si fermano. Lo ammetto, gli ho riso in faccia. Da quel momento si è smosso tutto! Abbiamo incontrato autolinee Toscana, mi hanno ascoltato, ma ancora non abbiamo avuto risposte. Io per quanto mi è possibile devo avere voce e poter tutelare quanto la Lega mi ha chiesto di fare e cioè la disabilità.

Proprio sul tema della tutela si arriva all’ultimo punto che le sta a cuore e cioè tutto quello che è legato alla sanità.

I disabili in stato di gravità, per le situazioni mediche, prima potevano richiedere al medico di fare l’impegnativa per il trasporto con il mezzo attrezzato. L’anno scorso i medici hanno ricevuto una circolare, la 10-45, che li dispensa da praticare e prescrivere impegnative che ti possano trasportare per una visita o un intervento. Mi metto in contatto subito con il nostro rappresentante Bartolomei, che a sua volta si mette in contatto in regione con la referente Lega e comincio a cercare notizie in merito. Ho visto che solamente tre categorie facevano parte di coloro che potevano ancora usufruire del supporto socio-saitario: i malati oncologici, i barellati, oppure disabili motori. Su quale principio solo queste 3 categorie di stato di gravità hanno diritto al sussidio? Che differenza c’è tra un non vedente, che è un disabile in stato di gravità e un altro disabile in stato di gravità? C’è qualche cosa che non torna no?

A questo punto ho scritto alla Locatelli, per cercare di capire se si riusciva a fare qualche cosa.

Il 3 novembre sono stati approvati due decreti attuativi. Il primo riguarda la semplificazione del processo burocratico che riguarda l’ottenimento dell’invalidità civile. Il secondo propone l’istituzione di una cabina di regia presso la presidenza del consiglio dei ministri per determinare i livelli essenziali delle prestazioni a favore delle persone con disabilità . Presentati dall’onorevole Locatelli, a giugno 2024 si concluderà l’iter di approvazione del decreto e dal 1 gennaio 2025 ci sarà una fase di sperimentazione che avrà una durata di 12 mesi.

Ho chiesto al mio medico se aveva avuto notizie della riforma e mi ha detto che non era arrivato niente. Quindi mi chiedo, se in regione non si ha nemmeno lo scrupolo di informare i nostri medici, una disabile della regione Toscana, del comune di Lucca e della Versilia, cosa deve fare per avere il diritto di essere sostenuto per le tasse che paghiamo per essere assistiti?

Un impegno importante, su tre fronti diversi, ma tutti ugualmente necessari. C’è qualche altro che vorrebbe dire?

La lascio con una frase, che è pesante, ma vera: “ La disabilità non piace a nessuno, ma è utile a tutti.”

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