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Scritto da Redazione
Cronaca
05 Aprile 2025

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Nelle scorse settimane, al tavolo di consultazione tenuto al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Cna Balneari ha evidenziato la necessità di semplificare quanto contenuto nelle ordinanze di sicurezza balneare in materia di organizzazione del servizio di salvataggio e di assistenza bagnanti, anche al di fuori della stagione balneare strettamente intesa come quella estiva in occasione dell’apertura delle strutture per finalità diverse dalla balneazione.

Il provvedimento, così come inteso, risulterebbe infatti di difficile, per non dire impossibile, applicazione – fanno sapere da Cna Lucca e Cna Massa Carrara – per la carenza di personale in periodi dell’anno dove non si svolge attività di balneazione vera e propria. Assicurare il servizio di assistenza ai bagnanti, anche se non è ancora iniziata l’attività balneare e senza ombrelloni in spiaggia, è una soluzione non percorribile. Resterebbe a carico dei titolari degli stabilimenti, ricadenti sul demanio marittimo e aperti anche durante il periodo non strettamente estivo, l’assunzione di responsabilità per l’organizzazione del servizio di salvamento o, in alternativa, la predisposizione di un’idonea valutazione del rischio attraverso un piano di sicurezza che viene già predisposto, sempre da parte degli operatori economici interessati, durante la stagione estiva e nel corso del periodo intercorrente tra l’apertura e la chiusura delle attività di balneazione”.

È necessaria – proseguono – una modifica di una misura che risulterebbe praticamente inattuabile con aggravi di carattere burocratico ed economico per i soggetti interessati. Già risulta difficile per le imprese balneari reclutare personale addetto al salvamento per la stagione. Il personale assunto, poi, nel periodo antecedente la stagione, è impegnato nella manutenzione ordinaria e nel montaggio delle strutture e non è immaginabile che possa fare contemporaneamente sorveglianza. Assumere altro personale abilitato per il salvataggio sarebbe ancora di più e in ogni caso un costo non sostenibile”.

Con Cna Balneari Toscana – concludono – ci stiamo adoperando per illustrare le nostre istanze in tutte le sedi affinché si comprendano le esigenze dei balneari e vengano assunti provvedimenti sostenibili”.

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